L’uso delle lampade abbronzanti favorisce l’insorgere dei tumori della pelle. L’ulteriore conferma viene da uno studio di alcuni epidemiologi e dermatologi della Dartmouth Medical School (Gran Bretagna), che verrà pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. Che spiega: le lampade abbronzanti, costruite per imitare la luce del Sole, rilasciano una quantità concentrata di raggi ultravioletti, che rappresentano la prima causa accertata di cancro alla pelle. “Chi usa queste lampade è soggetto a bruciature simili agli eritemi solari collegati a tre i tipi di neoplasia maligna della pelle: il carcinoma basocellulare, l’epitelioma cutaneo spinocellulare e il melanoma”, ha spiegato Margaret Karagas, uno degli autori dello studio. Per l’indagine i ricercatori hanno intervistato 1500 persone residenti nel New Hampshire di età compresa tra i 25 e i 74 anni, sull’uso di lampade abbronzanti e le conseguenze, la tendenza a bruciarsi e gli accorgimenti adottati contro le radiazioni. Risultato: gli amanti della tintarella a tutti i costi mostravano una predisposizione due volte e mezzo maggiore al carcinoma spinocellulare e una volta e mezzo a quello basocellulare rispetto a chi non aveva utilizzato le macchine. Il rischio di carcinoma poi si è rivelato più alto nei giovani anche se le donne al di sotto dei 50 anni sono quelle che più spesso ricorrono alle lampade. Infine i ricercatori si sono appellati all’uso di “appropriate misure di salute pubblica”, suggerendo restrizioni per i minori e richiedendo il consenso scritto e informato dei loro genitori per fare una lampada. (d.d.v.)