Finanziamenti al piezonucleare, il ministro è contrario

L’appello di oltre mille ricercatori al ministro Francesco Profumo affinché non si finanzi l’Inrim (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) per gli studi sulla fissione piezonucleare – privi, per lo meno allo stato attuale, di “fondamento scientifico”, come recita la lettera – ha colpito nel segno. Intervistato ieri da Science Insider, Profumo ha infatti dichiarato di non avere “alcuna intenzione” di erogare i fondi (500mila euro) richiesti per quella specifica linea di ricerca senza il consenso della comunità scientifica. “E – ha aggiunto – mi sembra che la comunità scientifica si sia espressa molto chiaramente. Spero che il consiglio scientifico guidi l’istituto, che ha una missione diversa da quella della ricerca piezonucleare, nella giusta direzione”. 

Il primo motivo di tanto rumore è che i presupposti teorici delle reazioni piezonucleari non sono unanimemente condivisi da fisici e ingegneri. Anzi. In soldoni, si tratterebbe della produzione di energia da fissione – un nucleo che si divide in due più leggeri e stabili – all’interno di una roccia sottoposta a forti pressioni, tanto da sgretolarsi. L’energia fornita non è sufficiente a spaccare un nucleo (e qui sorgono i dubbi), ma la sollecitazione meccanica darebbe il via a una serie di processi che, in ultimo, porterebbero alla fissione. Capeggiati dal fisico Fabio Cardone, i ricercatori italiani che sostengono questa teoria dicono di aver osservato durante i loro esperimenti (finora condotti tutti presso il Politecnico di Torino) una grande emissione di neutroni: 10 volte maggiore rispetto al livello standard per il granito e 100 volte nel caso del basalto. Avrebbero anche misurato una variazione nelle percentuali di alcuni elementi: in particolare, il ferro si sarebbe diviso e avrebbe dato luogo ad atomi di alluminio

Nonostante i dubbi sulla teoria, e sebbene i risultati osservati siano stati messi in discussione da alcuni studi (italiani, canadesi e svizzeri, l’ultimo pubblicato a maggio su ArXiv), dallo scorso febbraio il piezonucleare è diventato una priorità dell’Inrim. E qui sorge il secondo problema: per statuto, l’ente non si dovrebbe occupare di energia nucleare, anche perché non ha alcuna esperienza in quel campo. Il cambio di rotta si deve al nuovo presidente, Alberto Carpinteri, docente presso il Politecnico di Torino, tra i sostenitori di Cardone e del piezonucleare. 

I promotori della petizione, Ezio Puppin del Politecnico di Milano in testa, erano preoccupati dal fatto che il ministro Profumo volesse proporre lo stesso Cardone per una delle sette posizioni ancora vacanti nel consiglio direttivo dell’Inrim. Anche su questo sono arrivate rassicurazioni: i due nomi proposti sono quello di Elisabeth Giacobino, fisica dell’Università di Parigi VI, e di Ernst Göbel, ex presidente dell’istituto metrologico tedesco (la prima si è già detta disposta ad accettare, il secondo deve ancora rispondere). 

Science Insider ha intervistato anche Carpinteri, chiamato ormai in causa: “Carpinteri riconosce che le conclusioni del [suo] gruppo sono controverse, dal momento che la compressione non potrebbe fornire l’enorme quantità di energia necessaria per spaccare un nucleo. Ma sostiene che molte altre prove, comprese le analisi chimiche, indicano che ha avuto luogo una fissione non standard“. “Anche la teoria classica della fissione ha qualche buco”, ha detto il professore. È improbabile, però, che questo basti al ministro Profumo, di cui si attende ora l’ultima parola. Quella ufficiale. 

via wired.it

Credit immagine a Billy and Lynn

2 Commenti

  1. e ha ragione il ministro dopo la mozzarella in carrozza della fusione fredda ci mancava questo manipolo di facinorosi ed esaltati che vogliono distruggere montagne per ottenere energia incredibile questa entrerà nel guiness dei primati dopo la teoria maya della fine del mondo naturalmente comunque in italia ed in europa c’è carenza di panificatori sarti piastrellisti muratori ed eccedenza di grandi geni lo so la verità fa male

  2. Spero che questo articolo sulla bufala operata dal prof. CARDONE sul piezonucleare non sia vera perche’ ho seguito l’iTer degli esperimenti che darebbero un esito positivo.

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