Diminuiscono le diagnosi tra gli uomini grazie alle campagne di prevenzione, ma purtroppo aumentano nelle donne, soprattutto a causa del fumo. Migliora anche la sopravvivenza, con sempre più pazienti lungo viventi, e una percentuale ormai importante di ex malati che possono essere considerati completamente guariti dal cancro. Sono questi, in sintesi, i risultati del censimento annuale realizzato da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Airtum (Associazione italiana registri tumori), sulla diffusione del cancro e lo stato delle cure in Italia, contenuti come ogni anno nel volume “I numeri del cancro in Italia”, la cui edizione 2015 è stata presentata proprio oggi presso il ministero della Salute.
“I nuovi dati – ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom – confermano la riduzione della mortalità nei due sessi per il complesso dei tumori e per molte neoplasie a più elevato impatto. È la dimostrazione che l’azione del Sistema Sanitario Nazionale è efficace.
Ma serve più impegno nelle campagne di sensibilizzazione per trasmettere i messaggi chiave della prevenzione oncologica: no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta”.
Se i nuovi dati testimoniano infatti una diminuzione dell’incidenza delle neoplasie tra gli uomini (passate dalle oltre 199.500 del 2013 alle 194.400 stimate per il 2015), per le donne si assiste invece ad un aumento delle diagnosi, legato in parte proprio alle cattive abitudini. Prima tra tutte il fumo, un vizio per il 23% delle donne italiane, che ha causato un aumento del 36% dei nuovi casi i tumore al polmone.
In termini assoluti, le nuove diagnosi quest’anno dovrebbero essere circa 363mila, trainate come sempre dai cinque tumori più diffusi: colon-retto (52mila nuove diagnosi), seguito dal tumore al seno (48mila), cancro ai polmoni (41mila), alla prostata (35mila) e alla vescica (26mila).
Per quanto riguarda la mortalità, gli ultimi dati disponibili (quelli del 2012), ci dicono che il tumore rappresenta ancora la seconda causa di decessi nel nostro Paese, con 177.351 morti attribuibili al cancro. Il tumore che ha fatto registrare nel 2012 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.538), seguito da colon-retto (19.202), seno (12.004), pancreas (10.722), stomaco (10.000) e prostata (7.282).
Nonostante i numeri elevati, si tratta di cifre tra le più basse al mondo: “La sopravvivenza in Italia – ha sottolineato Emanuele Crocetti, segretario Airtum – risulta per molte neoplasie superiore alla media europea. Anche il confronto con i Paesi del nord Europa, dove solitamente si registrano i valori più elevati di sopravvivenza, offre informazioni incoraggianti sull’efficacia globale del nostro Sistema Sanitario nelle sue componenti preventive, diagnostiche e terapeutiche. In molti casi infatti (stomaco, fegato, pancreas, colon, polmone, prostata e rene) le percentuali di sopravvivenza in Italia sono più alte rispetto alla media del nord Europa”.
La mortalità per tumore infatti è in calo stabilmente, con una diminuzione annua circa dell’1%. Anche per questo aumentano le persone che convivono con la malattia dopo una diagnosi, che hanno raggiunto ormai quota 3 milioni, il 17% in più rispetto al 2010, e il 27% di questi pazienti torna ormai ad avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale, e può quindi essere considerato a tutti gli effetti guarito dal cancro.
Il merito, hanno sottolineato gli esperti durante la presentazione dell’indagine dell’Aiom, è soprattutto delle nuove terapie, e in particolare l’immunoterapia, che sta aprendo prospettive impensabili fino a qualche anno fa, in particolare per pazienti con malattie gravi come il melanoma metastatico, e il tumore al polmone in fase avanzata. Per questo, l’Aiom ha deciso di raccogliere le testimonianze di 16 pazienti curati con questo approccio innovativo, contenute nel libro “Si può vincere”, che verrà presentato in 10 città italiane a partire da ottobre, e i cui proventi andranno a finanziare le iniziative dell’associazione.
via Wired.t