Baci, pipì e pulcini: tutti i vincitori degli IgNobel 2015

Esiste una legge universale della pipì, secondo cui quasi tutti i mammiferi impiegano lo stesso tempo per urinare. L’uovo bollito si può sbollire, la parole huh esiste in quasi tutte le lingue e per diagnosticare un’appendicite acuta non c’è nulla di meglio che una corsa su strada con dossi. Sono queste alcune delle ricerche premiate durante la notte alla pazza cerimonia degli IgNobel 2015, i premi che celebrano “le ricerche che fanno prima ridere poi pensare” e che sono divenuti ormai un consueto e divertente appuntamento in attesa dei più seriosi Nobel, annunciati ad ottobre. Lo scopo? Stimolare l’interesse del pubblico nella scienza riconoscendone gli aspetti insoliti, divertenti, bizzarri, creativi. Conosciamo da vicino i vincitori.

La legge della pipì è uguale per tutti
Quanto ci mette un elefante a svuotare la vescica? Quanto un gatto, quanto un cane, quanto una capra, una mucca o un ratto, ovvero più o meno 21 secondi. La legge della pipì è uguale per tutti i mammiferi di media e grossa taglia, sopra i 3 kg diciamo, a prescindere da quanto grossa e come sia fatta la vescica di questi animali. E c’è un modello matematico in grado di spiegarlo. Che questa ricerca, premiata nella sezione di fisica, fosse in odore di IgNobel noi lo avevamo capito da subito.

La ricetta per sbollire un uovo
Sia mai che avete bollito un uovo e vi siete sbagliati: volete sbollirlo? Nessun problema: c’è una ricetta, così buona da essere premiata per la chimica negli IgNobel. A metterla a punto è stato il team di chimici che ha scoperto che per far tornare le proteine dell’uovo alla loro forma originale (dopo averle denaturate con la temperatura), bastano un po’ di urea e scuotimento meccanico.Ricetta però destinata al campo farmaceutico e industriale in generale: far tornare le proteine (prodotti di biotecnologie grazie ai batteri) alla loro forma originale dopo essersi denaturate permetterebbe di risparmiare tempo e denaro.

La scienza dei baci
Quattro i paper menzionati nella sezione medicina delle ricerche improbabili e tutti parlando delle conseguenze di baci intensi (e anche qualcosina di più). Sapevate per esempio che baciare può alleviare temporaneamente le reazioni allergiche cutanee? E che il dna di chi ha baciato può persistere per un po’ di tempo nella saliva di chi ha ricevuto il bacio (con importanti implicazioni in ambito forense)? Esempio di scienza che fa prima ridere e poi riflettere perfetto, quest’ultimo.

Corsa sui dossi per diagnosticare l’appendicite
Hai avuto dolore passando su dei dossi per arrivare in ospedale? Domanda tutt’altro che bizzarra se si considera che – forti dell’evidenza scientifica premiata dagli IgNobel in materia di diagnostica – i medici potrebbero fare ai pazienti per capire se è in corso un’appendicite acuta.

Vuoi vedere come camminava un dinosauro?
Facile: basta far cresce un pulcino con una falsa coda. Gli esperimenti sui poveri pulcini – valsi il riconoscimento per la biologia – hanno permesso ai ricercatori di spostare il baricentro degli animali, costretti a muoversi secondo un pattern diverso, molto simile, sostengono gli esperti, a quella che doveva essere l’andatura dei dinosauri.

Dove le punture di api danno più dolore
Nella sezione di fisiologia ed entomologia a esser premiate sono state una serie di ricerche sulle api. O meglio sulle punture delle api. A immolarsi sull’altare della scienza – ma poi a ricevere anche il premio, eh – è stato Michael L. Smith, che si è fatto pungere dalle api in 25 diversi posizioni per scoprire quali sono le zone più dolorose. I risultati? Meglio beccarsi una puntura sulla testa che sul pene, per esempio. Premio condiviso con gli scienziati autori di una ricerca simile sulla valutazione del dolore provato durante le punture degli insetti.

La matematica della riproduzione
Ma davvero l’imperatore marocchino Mulay Ismāʿīl ibn ʿAlī al-Sharīf ha avuto 888 bambini nel giro di trent’anni? La domanda è lecita, sostengono gli autori di un paper pubblicato su Plos One, ammettendo che siamo davanti a un caso di “riproduzione maschile piuttosto contestato e ancora in discussione”. Per capire se si tratta di fronte a un fatto o una leggenda, gli scienziati hanno sviluppato una simulazione su quanti rapporti avrebbe dovuto avere l’imperatore per raggiungere un risultato riproduttivo così alto (anche maggiore, oltre mille, secondo alcuni fonti e considerate le femmine nate da concubine ma fatte soffocare). Nelle simulazioni sono state considerati fattori come la grandezza degli harem, la fertilità femminile e le usanze religiose e non. I risultati mostrano che probabilmente l’eccezionale tasso di riproduzione dell’imperatore fu reale, e che avrebbe potuto raggiungerlo con meno rapporti di quelli creduti al dì (in media uno-due al giorno).

Diciamo tutti “huh”
“Huh” è universale ed è una parola. Quello che infatti potrebbe sembrare solo un suono strampalato è in realtà una vera e propria parola, sostiene il team di ricercatori che si è portato a casa il premio per la Letteratura agli IgNobel 2015. Studiata in dieci lingue l’espressione parrebbe essere usata in tutte quando non si è capito bene qualcosa che ci è stato detto.

Al rischi bisogna esser preparati
“Quello che non ti uccide solo ti farà più amante del rischio: disastro durante le prime fasi di vita e comportamenti dei Ceo”. Il titolo del paper premiato nella sezione management è bizzarro, la ricerca pure se vogliamo, ma solo a una prima letta. Gli scienziati hanno scoperto che gli imprenditori che da piccoli hanno superato disastri naturali senza gravi conseguenze per loro,  da grandi diventano più amanti del rischio e si comportano in maniera più aggressiva.

Niente tangenti, siamo poliziotti
Valeva ben un premio per l’economia la mossa della polizia metropolitana di Bangkok che ha offerto di pagare di più i poliziotti che rifiutavano le tangenti.

Via: Wired.it

Credits immagine: Pedro Ribeiro Simões/Flickr CC

 

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