Strapazzare i capelli potrebbe rendere calvi, specialmente se si esagera con le acconciature creative che mettono in trazione i bulbi piliferi, come treccine molto strette e dreadlock. L’allarme arriva dai ricercatori della Johns Hopkins University in una ricerca pubblicata sul Journal of the American Academy of Dermatology basata sulla revisione di 19 ricerche che si sono occupate di indagare il fenomeno della cosiddetta “alopecia da trazione”.
Il problema nasce dal fatto che i capelli sono costituiti da un materiale proteico, la cheratina, che è “morto”. Vivo e produttivo, al contrario, è il bulbo pilifero, dal quale il capello nasce e cresce, e che, a quanto pare, reagisce molto male all’essere messo in trazione, specialmente quando, oltre all’acconciatura, su capelli e cute vengono applicati prodotti chimici o coloranti.
Gli esperti della Johns Hopkins si sono concentrati soprattutto sulle pettinature in voga tra le persone di colore che, oltre a treccine e dreadlock, secondo gli autori dello studio ricorrono spesso anche alle extension. Queste ultime, anche se non prevedono nodi stretti, applicano al bulbo una trazione per gravità, pesando molto. Secondo i dati raccolti, questo tipo di alopecia si presenta in circa un terzo delle donne afroamericane e costituisce il primo motivo di perdita di capelli in questa categoria di persone.
Sotto indagine però, sempre secondo quanto dedotto durante l’analisi dei dati dai ricercatori americani, rischiano di finire anche le permanenti e tutti gli altri trattamenti che prevedono l’applicazione di sostanze chimiche su capelli e cute. Meno a rischio sono invece le trecce strette in maniera meno violenta, le cosiddette code di cavallo e il classico chignon.
In linea generale, comunque, gli autori dello studio non suggeriscono di vietare del tutto i tipi di acconciature più stressanti per i capelli. Consigliano, piuttosto, di moderarsi nel numero di trattamenti e, soprattutto, sciogliere ogni tanto le treccine più strette, in modo da dare la possibilità ai bulbi di riposare in po’ ed evitare di innescare il fenomeno dell’alopecia da trazione.
Riferimenti: Journal of American Academy of Dermatology Doi: http://dx.doi.org/10.1016/j.jaad.2016.02.1162