Quanto conta l’età dei genitori per il benessere mentale dei figli? Meglio giovanissimi o più anziani? Ovviamente non c’è una risposta univoca e che valga per tutti. Oggi, però, uno studio coordinato dall’Università di Utrecth, nei Paesi Bassi, mostra che anche avere figli quando non si è più proprio giovanissimi potrebbe avere i suoi vantaggi. I figli di genitori più anziani, infatti, risultano avere meno problematiche legate al comportamento. Per esempio sono tendenzialmente meno aggressivi. I risultati sono stati rilevati in un ampio campione di ragazzi di età di 10-12 anni (pre-adolescenza e inizio dell’adolescenza, una fase critica dello sviluppo) e sono stati pubblicati su Child Behavior.
L’età dei genitori, lo studio
Precedenti ricerche hanno mostrato che una maggiore età dei genitori (soprattutto del padre) è associata ad un aumentato rischio di varie patologie nei figli. Fra queste ci sono disabilità intellettive, disturbi dello spettro autistico (ma non tutti gli studi sono in accordo) e in certi casi schizofrenia. Oggi i ricercatori hanno voluto capire meglio il collegamento fra età dei genitori e presenza di anomalie comportamentali subcliniche. Ovvero: il focus dello studio è stato non su vere e proprie malattie, quanto piuttosto alterazioni in fase precoce o che si manifestano in forma leggera.
I ricercatori hanno analizzato un campione di quasi 33mila bambini e ragazzi olandesi dai 10 ai 12 anni. L’indagine ha preso in considerazione alcuni elementi del comportamento, correlando i dati con l’età dei genitori. Le problematiche sono state riferite dai genitori, dagli insegnanti e dai ragazzi stessi attraverso una serie di questionari standardizzati. L’età dei genitori al momento della nascita dei figli variava dai circa 16 anni ai 46 per le madri e dai 17 ai circa 65-68 per i padri.
I risultati
Lo studio mostra che i bambini e i ragazzi con genitori più grandi di età hanno in media meno problemi nei comportamenti esternalizzanti (ovvero quelli legati al modo di esternare le proprie emozioni). Al contrario, chi ha i genitori più giovani mostra più spesso comportamenti disadattivi, con manifestazioni per esempio di aggressività, provocatorietà, nonché la tendenza a trasgredire le regole e ad avere atteggiamenti di opposizione.
Avere mamma e papà più grandi potrebbe però fornire – almeno a livello statistico – una protezione contro comportamenti antisociali. “Rispetto ai più comuni problemi comportamentali, mon abbiamo trovato alcun motivo per i futuri genitori di preoccuparsi rispetto agli effetti negativi di avere un figlio in età avanzata” ha commentato Marielle Zondervan-Zwijnenburg dell’Università di Utretch, prima autrice del paper.
L’interpretazione
Interpellati sulle ragioni di questo fenomeno, gli insegnanti hanno indicato che le radici potrebbero risiedere principalmente nel più alto stato socio-economico dei genitori che hanno figli in età più avanzata. “È possibile – sottolinea Dorret Boomsma, della Vrije Universiteit Amsterdam, tra gli autori dello studio – che fra i motivi per cui genitori con età più avanzata hanno bambini con pochi problemi come tendenza all’aggressività vi sia il fatto che hanno più risorse e più alti livelli di educazione“. Ma questi elementi, prosegue l’esperta, non spiegano completamente la minore incidenza di queste problematiche nei figli. Infatti, una volta eliminate le disparità economiche e sociali fra le famiglie coinvolte, i risultati rimangono gli stessi.
Gli autori sottolineano che lo studio ha riguardato solo alcuni aspetti del comportamenti e dunque non è possibile generalizzare il risultato ad altri tratti del carattere o ad aspetti cognitivi. Tuttavia, i ricercatori stanno estendendo l’indagine proprio alla sfera cognitiva e all’attenzione in particolare .
Riferimenti: Child Behavior