Ricaricare portatile, telefonino e altri dispositivi elettronici come molti navigano su Internet: wireless, cioè senza fili. È la prospettiva aperta da uno studio del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Cambridge (Usa) presentato all’American Institute of Physics, in cui i ricercatori spiegano in che modo l’energia senza fili potrebbe fornire potenza elettrica a futuri dispositivi elettronici.
Alla base del progetto, ci sono due principi della fisica: il primo è la legge della mutua-induzione, che afferma che una corrente che passa per una spira generatrice ne induce un’altra in una spira ricevente, senza che queste siano in contatto fisico; il secondo è la la capacità delle onde radio di trasferire energia quando vengono convogliate su un’antenna. Il trasferimento di energia attraverso radiazioni elettromagnetiche è molto inefficiente e può risultare pericoloso: le onde tendono a diffondersi in tutte le direzioni e molta dell’energia si disperde nell’ambiente. Tuttavia, Marin Soljačić, primo autore della ricerca, afferma di poter ricorrere solo alla parte “non-radioattiva” del campo elettromagnetico e di poter trasmettere energia solo a dispositivi appositamente creati per essere “in risonanza” con la fonte.
Nonostante le difficoltà nella realizzazione del sistema e nell’ideazione dei dispositivi per la ricezione, il ricercatore è convinto che l’energia trasmessa senza fili possa avere anche futura applicazione industriale. Tuttavia, nell’ambiente accademico c’è ancora scetticismo: bisognerebbe trovare una frequenza “magica” per mantenere i dispositivi riceventi in “risonanza” con il trasmettitore, in quanto ogni cambiamento nell’ambiente circostante potrebbe de-sintonizzare il sistema. (s.a.)