Legge 40, un’altra bocciatura da Strasburgo

“E’ una vittoria della cultura laica e un’affermazione dei diritti delle persone che vorrebbero avere un figlio. Con la bocciatura del ricorso del Governo da parte della Corte Edu (…) la legge 40 dovrà essere adeguata alla Carta europea dei diritti dell’Uomo, come previsto dalla sentenza della stessa Corte lo scorso 28 agosto, prevedendo l’accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli”. E’ con queste parole che gli avvocati Filomena Gallo e Nicolò Paoletti hanno accolto al decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di respingere il ricorso del Governo italiano contro la sentenza dello scorso 28 agosto, con cui la legge 40 veniva giudicata incoerente. 

La sentenza si riferiva al caso della coppia Rosetta Costa e Walter Pavan, entrambi portatori sani della mutazione per la fibrosi cistica, e che chiedevano di poter accedere alla fecondazione assistita e alla diagnosi preimpianto per non trasmettere la malattia ai figli. I giudici di Strasburgo cui si erano rivolti (come coppia fertile era negato loro l’accesso alla Pma e alla diagnosi preimpianto) avevano quindi stabilito l’incoerenza della legge 40, affermando che la legge italiana: “nega alla coppia l’accesso alla diagnosi preimpianto, autorizzando poi l’aborto terapeutico nel caso in cui il feto sia affetto da quella stessa malattia”. 

Il rifiuto del ricorso del Governo italiano confermando la sentenza rappresenta un ulteriore passo verso la fine delle discriminazioni (tra coppie fertili e infertili), come spiegano anche Gallo e Paoletti (il legale della coppia Costa-Pavan): “Attualmente solo le coppie infertili hanno accesso a trattamenti di Procreazione medicalmente assistita e possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione; oggi anche a tante coppie fertili sarà possibile accedere a queste tecniche e non trasmettere gravi malattie di cui esse sono portatrici. Oggi è stata eliminata una dolorosa discriminazione nell’accesso alle cure. Oggi ancor più il futuro Parlamento non potrà più ignorare i diritti di tante persone, e dovrà cancellare la legge 40“. 

Credits immagine: wiggoaugogo/Flickr

3 Commenti

  1. Forse, però la legge 40, è più lungimirante che incoerente.
    Uno scenario futuro in cui tutte le coppie, anche fertitli, possano accedere a queste tecniche costose, a prescindere dalle possibilità di sopravvivenza alle malattie trasmissibili, è la nascita di due caste quella dei perfetti e quella dei caduchi. Il film “GATTACA, la porta dell’universo” illustra.
    Penso quindi che dovrebbe essere accessibile a tutti o limitarne l’accesso solo a quelle coppie fertili in cui il rischio di malattie trasmissibili è esiziale per la vita del nascituro. E qui nasce un’altro problema di valutazione del rischio. Di certo non è possibile deciderlo in un’aula anche se Europea in così poco tempo.
    In attesa questa legge può essere il male minore.

  2. E’ un dovere dei genitori far nascere i propri figli, nel limite della propria conoscenza, sani ed è un diritto dei figli nascere sani, sempre secondo i nostri limiti, poi certo che ci sono degli incidenti nel percorso della vita come i virus o batteri portatori di malattie, ma se si può fare qualcosa è sempre meglio.. Assicurarsi che il feto non erediti la fibrosi cistica o il cancro alla mammella, oppure la schizofrenia, oppure il disturbo bipolare…………….prima o poi spero veramente che la scienza arrivi a fare qualcosa; non scofiggerà la morte ma è un dovere dell’uomo sconfiggere la sofferenza………..così anche le guerre!

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