L’estinzione dei dinosauri non sarebbe stata provocata soltanto dall’impatto di un asteroide con la Terra, ma anche da altri fattori tra cui l’incapacità a riconoscere l’odore ed il sapore delle piante velenose. Una mancanza che si sarebbe rivelata fatale per le terribili lucertole. Questa è l’ipotesi avanzata da Michael Frederick della University of Baltimore e da Gordon G. Gallup Jr. della University of Albany in un articolo pubblicato su Ideas in Ecology and Evolution.
La scomparsa di questi animali fa discutere da tempo gli addetti ai lavori. Per lungo tempo, molti esperti hanno ritenuto che l’estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 65 milioni di anni fa, sia stata causata dalla caduta di un enorme asteroide. L’impatto con la superficie terrestre avrebbe provocato, tra l’altro, la formazione di un’enorme e densa nube di polveri e gas che avrebbe oscurato il Sole, facendo abbassare precipitosamente la temperatura dell’atmosfera. Negli ultimi anni, però si sta facendo largo l’ipotesi che l’estinzione dei dinosauri sia stata determinata da più fattori.
Secondo uno studio condotto nel 2015, per esempio, l’impatto dell’asteroide avrebbe innescato numerose eruzioni vulcaniche, che avrebbero a loro volta modificato drasticamente l’intero ecosistema, minacciando la sopravvivenza di molte specie animali, come i dinosauri appunto. Altri studi suggeriscono invece che questi animali non sarebbero scomparsi all’improvviso ma avrebbero piuttosto iniziato a diminuire gradualmente, decine di milioni di anni prima dell’impatto.
Ma cosa successe prima? Il periodo che precedette l’arrivo dell’asteroide fu caratterizzato dalla comparsa delle angiosperme, le piante con fiori e frutti, che conquistarono le terre emerse, ma che dovettero anche escogitare delle strategie per convivere con gli erbivori, come la produzione di sostanze nocive per gli animali. Secondo Frederick e Gallup sarebbe stata proprio l’incapacità a riconoscere l’odore o il sapore delle sostanze vegetali velenose che avrebbe provocato la scomparsa di molti dinosauri in questo periodo.
Molti animali erbivori, d’altra parte, per poter sopravvivere in presenza di piante velenose, avrebbero imparato ad evitarle, attraverso una strategia chiamata avversione condizionata al gusto, che associa un senso di malessere provocato dal consumo di sostanze tossiche al loro odore o sapore. Questa una strategia ancora largamente utilizzata da molti mammiferi per evitare sostanze tossiche. Secondo Gallup e Frederick però non tutti gli animali avrebbero sviluppato questa capacità, primi fra tutti i dinosauri. Per capire cosa fosse poi successo dopo, e se qualche traccia di questa mancata avversione fosse sopravvissuta, lo sguardo degli autori si è spostato sui loro discendenti: gli uccelli e i coccodrilli.
Esperimenti con uccelli nutriti con cibo nocivo hanno dimostrato che questi animali sono in grado di associare il senso di malessere alla forma del cibo ingerito, ma non al suo sapore o all’odore, come avviene in molti mammiferi. Al contrario i coccodrilli non mantengono alcuna memoria del malessere provocato da cibo tossico, suggerivano studi precedenti. Probabilmente, i coccodrilli sono sopravvissuti in un ambiente ricco di piante potenzialmente letali, poiché sono diventati carnivori.
È probabile dunque, suggeriscono i ricercatori, che i grossi dinosauri erbivori, incapaci di associare l’odore o il sapore alla tossicità delle piante, siano arrivati a consumarne quantità letali, tali da provocarne la graduale scomparsa.
Secondo gli autori, sebbene l’evento principale che ha portato alla scomparsa dei dinosauri sia stato l’impatto di un grande asteroide, decine di milioni di anni prima di questo evento ci sarebbe stata una grossa riduzione della popolazione dei dinosauri a causa della loro l’incapacità di riconoscere le piante velenose. Tale da contribuire alla loro estinzione.
Riferimenti: IDEAS IN ECOLOGY AND EVOLUTION
siete stati molto bravi per questa scoperta sui dinosauri