L’incontro fra un bambino e un paleontologo: diversa età ed esperienza, ma stessa luce negli occhi difronte alle vestigia di uno straordinario e misterioso animale vissuto centinaia di milioni di anni fa. Inizia così il viaggio nel tempo raccontato da Dinosaurs, un documentario che nei cinema italiani sarà proiettato il 10, 11 e 12 dicembre. Diretto da Francesco Invernizzi e distribuito in Italia da Magnitudo con Chili, Dinosaurs è uno science road movie che ci fa conoscere il lavoro di ricerca, sul campo e in laboratorio, di chi vuole far luce sui giganti che hanno dominato la Terra milioni di anni fa, riuscendo, in qualche modo, a riportarli in vita.
A caccia di fossili
Il documentario ripercorrere una storia che inizia 230 milioni di anni fa e arriva ai giorni nostri: dalla scoperta dei fossili, attraverso la catalogazione e lo studio sino alle ricostruzioni virtuali o tridimensionali che si possono ammirare nei musei.
E’ raro che le ossa di uno scheletro si ritrovino complete o ordinate, come raccontano le fiction tipo Jurassic Park. Nella realtà, generalemnte si ritrovano piccoli frammenti sparsi qua e là nella terra e nelle rocce, e rintracciarli tutti è un lavoro certosino, lungo e faticoso: una caccia al tesoro che solo chi è spinto da una forte passione può fare. I paleontologi devono zappare la terra, affrontare le intemperie, e avere conoscenze molteplici e approfondite per riuscire a portare a termine il loro lavoro.
Riportare in vita i dinosauri
Lo scavo è solo l’inizio di un lungo percorso. Il lavoro continua in laboratorio e richiede una buona dose di creatività. Al punto che c’è chi ritiene che si tratti di una vera e propria arte. Ci vuole intuizione, esperienza e fantasia per riportare in vita un dinosauro a partire da qualche osso. Perché è proprio questo che fanno i paleontologi che si occupano della ricostruzione: “I dinosauri sono specie morte. Noi li facciamo rivivere, gli diamo una seconda chance di essere i padroni del pianeta”, dice scherzando uno degli archeologi intervistati.
La telecamera si sposta quindi in un magazzino dove vengono accumulati resti di centinaia e centinaia di esemplari, molti dei quali sono destinati a rimanere frammenti. I fossili di dinosauro non sono rari: in certe zone ci possono essere delle vere e proprie miniere, con migliaia di scheletri. Certo possono essere difficili da estrarre “ma, anche se i magazzini sono pieni, si continua a scavare, perché è così che si fanno le scoperte”, spiega un altro ricercatore.
Passione giurassica
L’ultima tappa del viaggio, quando gli scheletri sono ricostruiti, ci porta non solo ai musei, ma anche alle collezioni private, alle aste, e addirittura in tribunale, perché c’è un fiorente traffico di reperti alimentato dal fascino esercitato da questi antichi animali. E se la maggior parte degli appassionati si limita ad ammirarli sui libri, nei documentarie e nei musei, c’è qualche eccentrico che può permettersi addirittura di esporne uno all’entrata di casa.
A chi ne avrà la possibilità, vista la programmazione limitata, la visione di Dinosaurs offre tante informazioni e bellissime immagini. Le riprese dall’alto delle sconfinate terre del Wyoming e del Sud Dakota – tra le principali località degli scavi – e una una colonna sonora suggestiva e coinvolgente, riescono a calarci appieno nell’atmosfera giurassica.