Fare l’antinfluenzale insieme al vaccino contro Covid-19 non sembra creare problemi: gli effetti avversi rimangono nella maggior parte dei casi lievi o moderati e non si registrano anomalie nello sviluppo della risposta immunitaria. Sono solo i primi dati, ma la formula “due vaccini in una seduta”, nelle modalità specificate dalle autorità sanitarie, non solo fa risparmiare tempo ai servizi sanitari ma è anche risultata essere la preferita dagli utenti (97%).
I Paesi che, come l’Italia, hanno approvato la possibilità di somministrare la dose addizionale di vaccino anti-Covid in concomitanza con la vaccinazione antinfluenzale non lo hanno fatto a caso, ma sulla base di dati che, benché preliminari, sembrano del tutto confortanti.
Per esempio, uno studio britannico, pubblicato su Lancet pre-print, ha coinvolto 679 volontari tra aprile e giugno 2021 per valutare se ci fossero differenze di sicurezza e efficacia tra la somministrazione simultanea, cioè nella stessa seduta, della seconda dose di vaccino anti-Covid (Pfizer o Astrazeneca) e di vaccino antinfluenzale (ne sono stati provati tre tipi diversi) e la somministrazione delle vaccinazioni a distanza di tre settimane. In dettaglio, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo sono state inoculate nello stesso giorno una dose di vaccino anti-Covid su un braccio e una di antinfluenzale sull’altro. Al secondo gruppo è toccata la dose di vaccino anti-Covid e una di placebo. Dopo tre settimane chi non aveva ricevuto l’antinfluenzale è stato richiamato per l’effettiva somministrazione.
Vaccino anti-Covid e ritardo nelle mestruazioni: c’è una relazione?
Dopo aver seguito le persone per sei settimane in totale, i ricercatori hanno concluso che gli effetti avversi manifestati da chi aveva ricevuto entrambe le vaccinazioni nello stesso momento erano per frequenza e entità paragonabili a quelli di chi invece aveva ricevuto i vaccini separatamente. Inoltre i risultati delle analisi del sangue sostengono che la somministrazione contemporanea non modifica l’efficacia delle due vaccinazioni.
A questi dati si aggiungono quelli dell’azienda Sanofi Pasteur, che in un comunicato ha reso noti i risultati preliminari del primo studio sulla co-somministrazione del proprio vaccino antinfluenzale quadrivalente e della terza dose di vaccini anti-Covid a mRna sopra i 60 anni.
Queste informazioni arrivano in un momento particolarmente importante: da una parte stiamo assistendo a una diminuzione delle misure restrittive, con riaperture e meno divieti, dall’altra siamo alle porte della stagione influenzale. Il rischio, dicono gli esperti, è quello di una doppia epidemia, che dobbiamo cercare di evitare. La formula di co-somministrazione delle due vaccinazioni potrebbe agevolare il lavoro degli operatori sanitari impegnati nelle campagne vaccinali e ridurre il carico sulle strutture.
Via Wired.it