Dopo cinghiali, gabbiani e lupi, è ora il turno dei serpenti. Nella Capitale, infatti, da settimane gli avvistamenti di questi rettili sono diventati numerosissimi. Basta pensare che solamente negli ultimi sette giorni sono state oltre 60 le chiamate al centralino di Earth Odv, associazione nata a tutela giuridica della natura e dei diritti degli animali, per l’avvistamento di serpenti per le strade della città. L’ultimo rettile, per esempio, è stato avvistato in un deposito Atac, in via Tuscolana, qualche giorno fa. Si trattava, tuttavia, di un serpente innocuo, che è stato catturato e, poi, liberato vicino al parco degli Acquedotti.
Emergenza serpenti
Come racconta la Earth Odv sulla sua pagina Facebook, si tratta di una vera e propria emergenza: decine di chiamate per serpenti che si rifugiano dal caldo cocente in scuole, fabbriche, uffici ed abitazioni a Roma sono all’ordine del giorno. Tuttavia, denuncia l’associazione, non esiste un servizio di recupero della fauna selvatica e il numero di Earth Odv viene fornito dal 112, dai carabinieri e dalla polizia locale. “Noi in realtà ci occupiamo di tutela dai maltrattamenti”, commenta Valentina Coppola Presidente di Earth. “Ma a Roma non c’è un servizio di recupero animali selvatici nemmeno se feriti o in stato di necessità quindi cerchiamo di renderci utili”.
Cosa fare
Generalmente, infatti, l’associazione si fa mandare una foto del rettile e, con l’aiuto di biologi ed esperti erpetologi, se lo identifica come innocuo spiega al cittadino come comportarsi. Se, invece, si tratta di vipera allerta i propri volontari di protezione civile tramite la sala radio regionale. Nel caso del recente avvistamento nel deposito Atac, si trattava di un innocuo biacco, Coluber viridiflavus che è stato catturato e subito liberato nella parte selvatica del vicino parco degli Acquedotti.
Cosa ci racconta il clitoride dei serpenti
Serpenti velenosi e non
Ma quali sono i serpenti pericolosi e come comportarsi in caso di avvistamento? Il biacco, per esempio, è un serpente della famiglia dei Colubridi, non velenoso, diurno e frequente nelle campagne e nei giardini. “I biacchi sono serpenti arboricoli che si arrampicano con una certa agilità e abilità”, precisa a Teleambiente l’etologo Andrea Lunerti . “Non dobbiamo essere allarmati, dobbiamo comprendere che non si tratta di serpenti velenosi”.
Discorso ben diverso, invece, per la vipera (aspide o vipera comune) della famiglia Viperidae, l’unico serpente avvelenatore in Italia. Ma come distinguerli? La vipera è caratterizzata da un testa a forma triangolare e a punta, un corpo tozzo e una coda corta che si restringe in modo brusco. A differenza degli altri serpenti non velenosi che hanno pupille rotonde, gli occhi delle vipere hanno pupille verticali, molto simili a quelle dei gatti. Come vi abbiamo già raccontato, sebbene le vipere possano infliggere un morso doloroso a un essere umano, molto raramente provocano la morte. Questo perché il veleno potenzialmente inoculabile è comunque molto inferiore alla dose letale per una persona adulta che gode di buona salute. I soggetti più a rischio sono quindi i bambini, gli anziani, le persone soggette a reazioni allergiche.
Infine, la vipera non è un serpente arboricolo e non ha perciò grosse capacità di arrampicarsi. “Se vediamo un serpente e siamo al terzo piano, su una terrazza, o lo vediamo su una macchina, su un posto alto, su un muro alto almeno 1 o 2 metri, già siamo abbastanza sicuri che non si tratti di una vipera”, aggiunge Lunerti. Bisogna, in ogni caso prestare attenzione: “non infastidiamoli, evitiamo il fai da te, allontaniamoci e allontaniamo le categoria più a rischio, come i bambini, e loro da soli riprenderanno gli ambienti naturali e si allontaneranno”.
Via: Wired.it
Credits immagine: Paolo caloisi, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons