Si chiama Open Quantum Institute (Oqi) e nasce con lo scopo di sostenere il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) delle Nazioni Unite (Onu). Si tratta del nuovo programma appena lanciato e progettato dal Geneva Science and Diplomacy Anticipator (Gesda) in collaborazione con il Cern, Ubs e il Dipartimento federale degli affari esteri svizzero (Dfae). Della durata di tre anni, Oqi sarà completamente integrato nella più ampia Quantum Technology Initiative (Qti) a partire da marzo 2024, con lo scopo appunto di mettere a disposizione risorse di calcolo quantistico e competenze tecniche e riuscire così ad avere il più ampio impatto sociale possibile per accelerare il raggiungimento degli Oss.
Innovazione senza confini
In pratica, quindi, l’Oqi sarà il braccio sociale della Qti, istituita al Cern nel 2018, e a cui attualmente si sta lavorando su quattro principali settori e applicazioni: calcolo e algoritmi quantistici, simulazione quantistica ed elaborazione delle informazioni, rilevamento quantistico, metrologia e materiali, comunicazione e reti quantistiche. Affinché si raggiunga un forte impatto sociale, il programma promuoverà e faciliterà l’accesso alle risorse e alle competenze tecniche dell’informatica quantistica.
Nobel per la fisica all’informatica quantistica
Grazie l’Oqi, infatti, le tecnologie all’avanguardia diventeranno disponibili anche per chi proviene da nazioni “svantaggiate”, contribuendo così a ridurre il divario digitale. “Siamo orgogliosi di ospitare l’Oqi al Cern e di fornire una piattaforma per trascendere i confini geografici e disciplinari e sfruttare la potenza del calcolo quantistico per raggiungere gli Oss”, commenta Enrica Porcari, responsabile del dipartimento IT del Cern. “Con la sua lunga tradizione di collaborazione transfrontaliera e di condivisione della conoscenza, il Cern è il luogo ideale per ospitare la fase pilota dell’Oqi e ribadire pubblicamente che l’innovazione non ha confini”.
L’informatica quantistica a beneficio di tutti
Oqi ha passato un periodo di incubazione, iniziato un anno fa, in cui è stato mobilitato il mondo accademico, il settore privato, rappresentanti governativi e giovani esperti per identificare insieme potenziali progetti futuri, possibilità concrete di utilizzo dell’informatica quantistica, come per esempio l’ottimizzazione del calcolo quantistico della catena di approvvigionamento alimentare per una migliore sicurezza alimentare, imaging medico più accurato grazie a soluzioni di apprendimento automatico quantistico e simulazione del calcolo quantistico per migliorare il processo di catalisi coinvolto nella fissazione del carbonio sulla superficie dei materiali, riducendo così la CO2 nell’atmosfera. Durante i tre anni della sua fase pilota, infatti, l’Oqi sosterrà tre o quattro progetti mirati a casi d’uso legati agli Oss, gettando le basi per la fase successiva e diventando un riferimento per altre iniziative volte a implementare le tecnologie quantistiche a beneficio di tutti. “Questo percorso preparatorio ci ha permesso di progettare una piattaforma che si concentra su elementi specifici e accelera davvero il potenziale dell’informatica quantistica per la società”, conclude Porcari.
via Wired.it
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