L’Antartide diventa sempre più verde, colpa del cambiamento climatico

La penisola antartica sta cambiando volto: il bianco immacolato del ghiaccio sta lentamente lasciando spazio al verde brillante del muschio. La ricerca, condotta dalle Università di Exeter e Hertfordshire, insieme al British Antarctic Survey, e pubblicata su Nature Geoscience, ha utilizzato dati satellitari per misurare l’espansione della vegetazione negli ultimi 35 anni. Dal 1986, l’area verde sulla penisola antartica è aumentata di oltre 10 volte. Questo fenomeno di “greening” ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni, con una crescita superiore al 30% tra il 2016 e il 2021 rispetto al periodo precedente.

Temperature in aumento

I ricercatori, guidati da Thomas Roland dell’Università di Exeter, attribuiscono la crescita della vegetazione sul continente bianco al cambiamento climatico. Le temperature sulla penisola sono aumentate di quasi 3°C dal 1950, un incremento significativamente più grande rispetto a quello osservato in altre parti del pianeta.

“Il paesaggio è ancora quasi interamente dominato da neve, ghiaccio e rocce, con solo una piccola frazione colonizzata dalla vita vegetale”, afferma Roland. “Ma quella piccola frazione è cresciuta in modo drammatico, dimostrando che anche questa vasta e isolata regione è influenzata dal cambiamento climatico di origine antropica.”

L’aumento delle temperature favorisce la crescita delle piante, in particolare delle specie di muschio che dominano l’ecosistema della penisola antartica. Le condizioni climatiche più miti stanno allungando la stagione di crescita e aumentando la disponibilità di umidità, creando un ambiente favorevole per la vita vegetale.

Le conseguenze del greening

La crescita della vita vegetale è spesso considerata un segno positivo di salute ecologica, ma non sempre è così, e la sua valenza dipende fortemente dal contesto ambientale in cui si manifesta. In habitat estremi, come quelli dell’Antartide, la rapida espansione della vegetazione può minacciare il fragile equilibrio dell’ecosistema.

“Il suolo in Antartide è per lo più povero o inesistente, ma questo aumento della vita vegetale aggiungerà materia organica e faciliterà la formazione del suolo, aprendo la strada alla crescita di altre piante”, racconta il co-autore dello studio Olly Bartlett dell’Università dell’Hertfordshire. “Il rischio è che specie aliene e potenzialmente invasive possano arrivare a colonizzare il continente”.

Inoltre, la crescita vegetale in aree precedentemente dominate da ghiaccio e neve può influenzare il bilancio energetico della regione. Le superfici vegetali tendono ad avere un’albedo (il potere riflettente di una superficie) più bassa rispetto a quelle ghiacciate, assorbendo più calore dai raggi del sole e contribuendo all’aumento della temperatura. Questo fenomeno, in un contesto di cambiamento climatico, può innescare feedback positivi, accelerando il processo di scongelamento e di trasformazione dell’ambiente della penisola.

Proteggere l’Antartide

Gli scienziati avvertono dell’urgenza di ulteriori ricerche per comprendere i meccanismi climatici e ambientali che stanno guidando questo cambiamento cromatico.

“La sensibilità della vegetazione della penisola antartica ai cambiamenti climatici è ora evidente e, con il continuo aumento delle temperature potremmo assistere a modifiche fondamentali nella biologia e nel paesaggio di questa regione iconica e vulnerabile,” conclude Roland. “Le nostre scoperte sollevano serie preoccupazioni sul futuro ambientale della penisola antartica e del continente nel suo insieme. Per proteggere l’Antartide, dobbiamo comprendere questi cambiamenti e identificare con precisione tutte le cause.”

Credit foto: Dan Charman