Le biotecnologie fanno ormai parte della nostra vita quotidiana: sui giornali si parla di clonazione, nei supermercati si acquistano alimenti transgenici, negli ospedali si usano i biofarmaci e si studiano le possibili applicazioni della terapia genica…
Spesso però, questo progresso tecnologico risulta molto più veloce della nostra capacità di comprenderlo. Mentre la ricerca va avanti in modo sempre più rapido, la società non riesce a valutarne le conseguenze e costruire delle regole che possano governarne lo sviluppo.
Per questo, nei confronti delle biotecnologie si ripropongono due atteggiamenti contrastanti: da una parte l’attesa fiduciosa di un futuro migliore, dall’altra la diffidenza o la paura nei confronti di una scienza astratta e onnipotente, ridotta a pura tecnologia, lontana dalla realtà della ricerca quotidiana.
Lo scopo di questa mostra non è quello di sollecitare lo stupore e l’ammirazione nei confronti delle biotecnologie. Se così fosse, rischierebbe di aumentare la distanza tra chi lavora nei laboratori e chi, da fuori, ne osserva passivamente i risultati.
L’obiettivo è invece quello di fornire alcuni strumenti di base per impararne a conoscere le tecniche e le finalità, e contemporaneamente anche quello di immaginare i possibili rischi a cui stiamo andando incontro. Conoscere le biotecnologie significa infatti saperne apprezzare alcune potenzialità, ma anche saperne controllare l’evoluzione, attraverso l’osservazione critica di quello che accade nel mondo della scienza. Imparando a valutare, a discutere, a giudicare. E a scegliere.
Il Parco Scientifico
Geneticamente è stata realizzata nell’ambito del progetto “Parco Scientifico” dell’Università di Roma Tor Vergata, che si propone di integrare la ricerca scientifica con lo sviluppo della città. Non soltanto per favorire l’applicazione produttiva di quello che avviene nei laboratori di ricerca, ma anche per diffondere cultura scientifica e fornire strumenti per interpretare quello che la scienza e la tecnologia offrono ogni giorno.