Cosa minaccia la biodiversità, cioè la varietà di organismi viventi all’interno di un ecosistema? Sono cinque i principali responsabili individuati da Science Magazine: il biossido di carbonio presente nell’atmosfera, il clima, l’aggressività delle specie esotiche, l’inquinamento da azoto e la corrosione del suolo. Lo studio, realizzato da un team di 19 scienziati di diverse discipline scientifiche, segnala anche gli ambienti più sensibili all’attacco dei diversi fattori e ipotizza i cambiamenti che potrebbero verificarsi entro il 2100. I ricercatori hanno preso in esame dieci comunità biologiche e, con un modello elaborato al computer, hanno simulato gli effetti dei fattori individuati. Dallo studio emerge che, in questo secolo, le praterie e gli ecosistemi mediterranei hanno subito i maggiori attacchi alla loro biodiversità. Nei prossimi cento anni, invece, toccherà agli ecosistemi temperati del nord, stando alle elaborazioni digitali. In ogni ambiente poi, i fattori che minacciano la varietà di organismi hanno un peso diverso: le variazioni climatiche, per esempio, sono letali alle alte latitudini, il deposito di azoto, invece, nelle metropoli delle zone temperate. Lo studio getta quindi le basi per la progettazione dei rimedi da adottare per la tutela della biodiversità di ogni ambiente (p.c.)