Futuri divulgatori scientifici in visita al Cern, il Laboratorio europeo per la fisica delle particelle di Ginevra. Come i cronisti che per verificare la notizia vanno sul posto, quindici studenti del Master in Comunicazione della Scienza della Sissa, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, sono andati a osservare le strutture sperimentali del prestigioso laboratorio: dalla macchina Proton Synchrotron, il più vecchio acceleratore del Cern – della fine degli anni Cinquanta – fino ai primi elementi dell’Lhc, Large Hadron Collider, in corso di realizzazione.
L’iniziativa si è svolta dal 14 al 17 luglio. Il programma, introdotto dal direttore per la ricerca Lorenzo Foà, “numero due” del Laboratorio, è proseguito con incontri e interviste a fisici e ingegneri responsabili dei diversi esperimenti in corso. Oltre ad assistere alla Nobel Lecture dei vincitori del premio per la fisica 1996, Douglas, Lee e Osheroff, sulla superfluidità dell’elio 3, gli studenti hanno avuto l’opportunità di partecipare a dei “mini-stage” nelle sale di controllo o negli atelier di lavoro dei gruppi sperimentali e tecnici.
Da questo “incontro ravvicinato” con la hard science sono nati gli articoli che i futuri comunicatori scientifici hanno scritto, in italiano, inglese e francese, per il Weekly Bulletin, pubblicazione ufficiale del Laboratorio. E un approfondimento dei pezzi scritti per il Bulletin è stato destinato a Jekyll, rivista telematica realizzata dagli studenti del Master lo scorso anno a Trieste giunta quest’anno alla seconda edizione “on line”.
Gli aspiranti divulgatori hanno ricostruito uno spaccato sintetico e fedele della vita nel “Sancta Sanctorum” della fisica mondiale, dalla “corsa all’oro” nel cuore delle supernove ai neutrini e all’antimateria, dalle reti informatiche contro il cancro alle tecnologie del futuro di Lhc. Con uno spazio speciale dedicato allo “scampato pericolo” di incendio che recentemente ha rischiato di ritardare il programma del Lep.
