Una serie di test acustici della Nato a sud delle Isole Ionie potrebbero essere all’origine di un insolito spiaggiamento di cetacei avvenuto nel’96 sulle coste greche. L’allarme è stato lanciato da Alexandros Frantzis, biologo marino dell’Univeristà di Atene, in una lettera alla rivista Nature.
L’episodio risale al maggio del ‘96, quando sulle spiagge del Golfo di Kyparissia 12 cetacei furono trovati agonizzanti. Le analisi necroscopiche non rivelarono alcun indizio che potesse spiegare la causa dello spiaggiamento, un fenomeno ritenuto insolito per questa specie (Ziphius cavirostris). Rarissimi, infatti, erano i precedenti e inusuali le modalità in cui si era verificato: gli animali non giacevano tutti nello stesso posto ma si trovavano a diversi chilometri di distanza l’uno dall’altro, in un raggio di circa una quarantina di chilometri.
In cerca di una possibile spiegazione, Frantzis e i suoi colleghi scoprirono che il bollettino nautico greco segnalava per quei giorni la presenza nell’area di una nave Nato per la sperimentazione di un sistema sonar, l’Lfas (Low frequency active sonar), che utilizza le basse frequenze, le stesse impiegate dalle balene per comunicare. Gli effetti di questa tecnologia sui cetacei non sono stati ancora studiati, ma una serie di indizi fa ritenere a molti studiosi che possa danneggiarli fisicamente e influire sul loro comportamento. “Sebbene la pura coincidenza non possa essere esclusa – scrive Frantzis – sembra improbabile che i due eventi non siano collegati. Per fare chiarezza bisognerebbe avere più informazioni sull’Lfas, ma sfortunatamente la maggior parte dei dati sul suo impiego sono soggetti al segreto militare”.