Microcosmos, il film che racconta la vita degli insetti

Un’invasione ci aspetta a Natale. Niente di pericoloso, per fortuna. Parliamo infatti dell’arrivo sugli schermi cinematografici italiani (si spera non solo a Roma e Milano) del “popolo dell’erba”: gli insetti. Sono loro i protagonisti di Microcosmos, la vita degli insetti vista dagli insetti: un’ora e un quarto su un pianeta sconosciuto, ovvero la Terra riscoperta su scala millimetrica.

Niente più di un documentario, insomma? No, un vero e proprio film, anche se privo di quella trama che caratterizzava – nella precedente stagione – un film come Babe. Microcosmos è qualcosa di diverso: opera di due bio-cineasti francesi, Claude Nuridsany e Marie Pérennou, descrive, con immagini sorprendenti e una efficace colonna sonora (un misto di musiche e “rumori di scena”), una giornata sotto l’erba dei prati o ai bordi dello stagno. Uno scarabeo che spinge la pallina di sterco, la nascita di un’ape, l’amplesso di due coccinelle (che travolte dalla passione cadono dal rametto), le formiche che immagazzinano provviste, l’idillio tra due lumache: tutto questo, e molto altro ancora, è raccontato come si trattasse di altrettanti episodi nella vita di una comunità.

Preparato per quasi vent’anni, girato in tre, montato in sei mesi, Microcosmos è stato presentato fuori concorso al festival di Cannes, dove è stato premiato “a furor di giuria” con il Gran Prix Technique. E, uscito in Svizzera, ha sbaragliato ai botteghini nientemeno che Indipendence Day. Sarà un successo anche in Italia? Forse. Nel dubbio il consiglio è di andarlo a vedere prima che sparisca dalla circolazione.

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