I blocchi granitici continentali si sono formati, geologicamente parlando, in un batter d’occhio. È la conclusione di uno studio condotto all’Università di Toronto, Canada, dal geologo Alexander Cruden. Dopo aver studiato i rilievi montuosi di Svezia, Canada, California, Perù e Groenlandia, lo studioso canadese ha scoperto che la formazione del granito – la roccia che costituisce il 70-80 per cento della crosta continentale terrestre – non è avvenuta nel corso di milioni di anni e in modo graduale, come si era sempre pensato. Secondo i dati sperimentali, per formare i rilievi di origine vulcanica che oggi vediamo, sono bastati tra i mille e i 100 mila anni, probabilmente caratterizzati da migliaia di rapide eruzioni. “In passato”, afferma Cruden, “pensavamo che il magma granitico, raffreddandosi e cristallizzando fino a costituire enormi intrusioni, affiorasse alla superficie della crosta terrestre sotto forma di grandi bolle solide, alla velocità di circa un metro l’anno”. Ma i dati dimostrano che il magma ha una viscosità piuttosto bassa e si muove abbastanza velocemente, riuscendo così a infilarsi nelle fessure e negli interstizi della crosta rocciosa più rapidamente del previsto. (f.n.)