Si diffonde tra gli italiani la diagnosi genetica, e in particolare le analisi postnatali, aumentate nell’ultimo anno del 120 per cento. E’ quanto è emerso dal Censimento dei test genetici dell’anno 2000 coordinato dalla Società Italiana di Genetica Umana (Sigu) e presentato oggi a Roma. Lo studio ha rilevato un aumento verticale dei test predittivi, quelli cioè che calcolano la predisposizione di un individuo a manifestare una malattia. Tra questi, le analisi genetiche che riguardano le patologie che colpiscono oltre il 50 per cento della popolazione adulta, che diventeranno il vero futuro della diagnosi genetica. Ma non solo, il censimento ha registrato anche un aumento delle indagini prenatali anche in assenza di fattori di rischio. Se c’è interesse per le analisi diagnostiche, non c’è però equilibrio nell’offerta. In Italia, infatti, i laboratori – per il 68 per cento dei casi strutture convenzionate – sono concentrati soprattutto nel nord, scarseggiano invece al centro e al sud. “Il Censimento dei test genetici” ha spiegato il presidente della Sigu, Bruno Dallapiccola, “è servito non solo per verificare l’impatto delle recenti scoperte della genetica sulla medicina, ma anche per fornire indicazioni a chi ha il compito di decidere sulla salute pubblica”. Un limite del sistema diagnostico italiano è infatti l’assenza di un coordinamento nazionale dei servizi che garantisca l’eticità e la qualità delle analisi genetiche. (a.ca.)