Promuovere una pesca al tonno che elimini il rischio di uccidere accidentalmente i delfini. E’ questo l’obiettivo degli accordi Aidcp (Agreement on the International Dolphin Conservation Program), presentati oggi a Roma presso la sede del Wwf Italia. Le comuni tecniche di pesca al tonno infatti causano la concomitante cattura anche di altre specie, tra cui squali, tartarughe marine e soprattutto cetacei. Per far fronte a questo problema quindi la Iattc (Inter-American Tropical Tuna Commission) ha formulato questo accordo per la tutela dei delfini. All’Aidcp hanno aderito molti paesi dell’America centrale, gli Stati Uniti e l’Unione Europea, e grazie a esso dal 1986 a oggi la mortalità dei delfini si è ridotta del 98 per cento. Adesso l’obiettivo cruciale, come sottolinea Paolo Guglielmi, Direttore Unità Marina Wwf Programma Mediterraneo, è allargare il mercato al marchio Aidcp. L’Italia e la Spagna infatti sono tra i maggiori importatori di tonno del Pacifico: stringere accordi con l’industria nazionale significherebbe aumentare il numero di paesi disposti ad aderire al Programma, oltre che salvaguardare l’ecosistema marino. Durante l’incontro romano si è inoltre parlato dei requisiti da rispettare e dei nuovi criteri da adottare in termini sia tecnici che normativi per migliorare gli standard di protezione ambientale. Il sistema “Dolphin safe”, certificato Aidpc, sarà dunque il frutto di un impegno congiunto da parte di ricercatori, capitani di vascello altamente qualificati, equipaggi preparati all’uso di attrezzature tecniche, insieme a una fitta rete di controlli. (v.n.)