Il futuro della crittografia è nella meccanica quantistica. È la scommessa di due compagnie informatiche, la statunitense Magiq e la svizzera ID Quantique. Le tecniche di codifica e decodifica di un messaggio utilizzano generalmente una chiave numerica di molte cifre. Proprio la lunghezza di questo numero garantisce la sicurezza dei dati scambiati, dal momento che le possibili combinazioni sono talmente elevate da rendere di fatto impossibile trovare la chiave giusta senza conoscerla. La crittografia quantistica, invece, si affida a metodi completamente diversi. Le informazioni sulla decodifica sono conservate all’interno di un singolo fotone. In questo modo, le garanzie di segretezza sono assicurate direttamente dalle leggi fondamentali della meccanica quantistica. Infatti, il tentativo da parte di qualche estraneo di leggere la chiave di decodifica porterebbe necessariamente alla variazione delle proprietà del fotone, permettendo a chi la usa di verificare il buon esito dello scambio. La tecnologia è già funzionante, ma ci sono ancora delle limitazioni che ne impediscono l’immediata uscita sul mercato. In particolare, attualmente i fotoni che trasportano la chiave possono viaggiare al massimo per 120 chilometri prima di perdere irrimediabilmente le informazioni. Nonostante ciò, Magiq è convinta che questo sia un importante passo in avanti verso la progettazione di un vero e proprio computer quantistico. (s.b.)