Individuare pericolosi agenti patogeni in 30 minuti. È la promessa di una nuova tecnica, messa a punto dai ricercatori della Cornell University (Usa), che permette la diagnosi di malattie e la prevenzione di intossicazioni alimentari in modo rapido e più economico. Il processo è semplice: un campione del materiale da testare (sangue o cibo) viene inserito in un tubo e scaldato alla presenza di un enzima in modo da provocare la rottura delle cellule e il rilascio del materiale genetico. Basta poi immergere nel liquido un’asticella per pochi minuti e il risultato è pronto. Se viene rilevata la presenza di batteri o virus l’asta si colora di rosso. Tutto questo in mezz’ora e con una spesa di circa un euro e mezzo. I ricercatori, infatti, vogliono rendere il test portatile e permetterne l’utilizzo direttamente sul campo, per esempio per testare carni e prodotti alimentari, oppure nei paesi in via di sviluppo per la diagnosi a basso costo delle malattie. Sarebbe un grosso passo in avanti rispetto alle analisi attualmente praticate nei laboratori, che impiegano più di 48 ore e prevedono una spesa di centinaia di euro. (r.p.)