Più della metà dei cinquecento maggiori fiumi della Terra si sta inesorabilmente prosciugando. Lo rivela un rapporto triennale delle Nazioni Unite sullo stato dei fiumi e laghi, che sarà ufficialmente presentato il 16 marzo in una conferenza internazionale a Città del Messico. Il fiume Giordano in Medio Oriente, il Colorado in Arizona, il Fiume Giallo in Cina, il Rio delle Amazzoni in America Latina, il Nilo in Egitto sono solo alcuni tra i grandi corsi d’acqua parzialmente o completamente in secca; spesso i fiumi sono addirittura incapaci di arrivare fino al mare e garantire la sopravvivenza a tutte le specie di pesci di acqua dolce, delle quali circa un quinto rischia l’estinzione. Le principali cause di tale fenomeno sono l’inquinamento, l’effetto serra e la costruzione di dighe per lo sfruttamento di riserva di acqua. Si calcola che negli ultimi cinquant’anni siano state costruite circa due dighe al giorno per un totale di 45.000 barriere artificiali utilizzate per irrigare zone agricole, foreste, campi da golf e per soddisfare i bisogni delle grandi città. Tali opere hanno spesso provocato un forte impatto ambientale, stravolgendo gli habitat naturali della flora e della fauna. Inoltre le dighe disperdono un’enorme quantità d’acqua permettendo, ad esempio, nelle zone più calde l’evaporazione del dieci per cento circa delle riserva d’acqua. (i.a.)