Click libero

Libertà di panorama, così è conosciuta la libertà di fotografare monumenti e opere dell’architettura contemporanea. In risposta a una interrogazione parlamentare in merito alla possibilità di scattare foto presentata dagli onorevoli Franco Grillino e Cinzia Dato, l’onorevole Danielle Mazzonis dà via libera alla libertà di panorama. Ma se l’autore è vivente, l’immagine deve essere “degradata”, ovvero diffusa a bassa definizione, e la pubblicazione non deve avere scopo di lucro.

Nella risposta all’interrogazione viene stabilito che “la libertà di panorama è riconosciuta in Italia per il noto principio per cui il comportamento che non è vietato da una norma deve considerarsi lecito”. Dunque, non essendo prevista una disciplina specifica, “deve ritenersi possibile fotografare liberamente tutte le opere visibili”. Tuttavia, nella risposta si precisa che è possibile farlo “per qualunque scopo, anche commerciale, salvo che, modificando o alterando il soggetto, non si arrivi a offenderne il decoro e i valori che esso esprime”. Inoltre, è consentita la libera pubblicazione di fotografie a bassa risoluzione o degradate su Internet, a titolo gratuito, per uso didattico o scientifico, ma solo se l’utilizzo non sia a scopo di lucro. Il problema non riguarda le opere considerate beni culturali che possono essere riprodotte ai sensi e con i limiti previsti dagli articoli 107 e 108 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

L’interrogazione parlamentare è scaturita anche da un episodio che ha riguardato la community di Wikipedia Italia. Il sito Internet, alcuni mesi fa, decise di cancellare tutte le fotografie già presenti (e di non inserirne in futuro) riguardanti opere dell’architettura progettate in Italia da architetti che non siano morti da almeno 70 anni. Stesso ragionamento per le opere d’arte esposte in pubblico (inclusi i monumenti cittadini). Ora, dalla risposta fornita dal Ministero, sembra che Wikipedia possa tranquillamente rimettere in rete la gran parte delle fotografie tolte, mentre non può star tranquillo chi ha un sito a fini commerciali. (s.m.)

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