Depenalizzare l’aborto negli Stati in cui ciò non sia già avvenuto. Nonché “garantire l’esercizio effettivo del diritto delle donne ad abortire, rispettare la libera scelta delle donne, superare le restrizioni, di fatto o di diritto, all’accesso a un aborto senza rischi”. Sono alcuni punti basilari della risoluzione adottata a maggioranza dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, secondo quanto riporta anche il Sir, Servizio di informazione religiosa, l’agenzia promossa dalla Conferenza episcopale italiana.
Nel corso della seduta del 16 aprile, a Strasburgo, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha tenuto un ampio dibattito sul tema ed è quindi passata alla votazione degli emendamenti e del documento stilato dalla deputata socialista Gisela Wurm (Austria). Il testo invita, inoltre, i 49 Stati aderenti al CdE ad adottare “strategie appropriate” in materia di salute sessuale e riproduttiva, a rendere disponibili mezzi contraccettivi a costi accessibili, a istituire nelle scuole, come materia obbligatoria, l’educazione sessuale e, da ultimo, a promuovere una predisposizione più favorevole alla famiglia con campagne d’informazione adeguate”. (DIRES-DIRE)