I Munduruku, una tribù dell’Amazzonia, hanno un vocabolario scarno di termini numerici, sanno poco sul concetto di spazio e non hanno esperienza di mappe, grafici o righelli. Ma dovendo sistemare dei numeri, lo fanno disponendoli in riga, proprio come farebbe un abitante di una grande città europea. Unica differenza è che invece di posizionarli a intervalli costanti li collocano comprimendoli, come in una funzione logaritmica, lasciando più spazio tra i numeri più piccoli. Secondo Stanislas Deahene, professore di psicologia cognitiva del College de France (Parigi), che ha studiato questa tribù in collaborazione con l’Università di Harvard, si tratta della dimostrazione che questa capacità è universalmente ereditata da tutti gli esseri umani. E che il modo più intuito di disporre i numeri è quello logaritmico, diminuendo cioè lo spazio fra i numeri mano a mano.
I ricercatori hanno studiato l’abilità di 33 tra adulti e bambini Munduruku nel disporre dei numeri su una linea. Il numero uno era posizionato a sinistra, mentre il dieci occupava la destra. In una seconda prova, effettuata con numeri più grandi, il 10 era a sinistra e il 100 all’estremità di destra. Dopo la presentazione di uno stimolo numerico, come un numero dettato o una serie di suoni, gli indigeni erano invitati a disporre il numero corrispondente nella posizione appropriata dello spazio. Come spiegano i ricercatori su Science, nella maggior parte dei casi i Munduruku hanno disposto i numeri comprimendoli, lasciando cioè più spazio tra i numeri piccoli piuttosto che tra quelli grandi. Ripetendo l’esperimento con stimoli sonori su adulti di Boston, i ricercatori hanno osservato che, nonostante la loro formazione culturale, anche in questo gruppo prevaleva la disposizione logaritmica dei numeri corrispondenti.
“Lo studio dimostra che gli esseri umani possono accedere a due diversi metodi di disposizione numerica. La sistemazione con un metodo logaritmico è quella più intuitiva che ereditiamo e alla quale ricorriamo quando non abbiamo alcuna nozione matematica. Attraverso l’educazione, tuttavia, apprendiamo la capacità di disporre i numeri in modo lineare”, ha dichiarato Deahene. (s.m.)