Un nuovo sistema promette di dare sollievo ai nostri poveri computer portatili surriscaldati, senza ricorrere ad alcun agente di raffreddamento e senza dover smontare componenti.
La potenza dei laptop aumenta, mentre i miliardi di circuiti elettronici diventano sempre più piccoli, con il rischio che il calore generato dal passaggio di corrente elettrica li fonda, danneggiando l’hardware. Sembra però che Slava Rotkin della Lehigh University in Pennsylvania (Usa) e colleghi del Watson Research Center dell’Ibm e dello Ioffe Institute di San Pietroburgo (Russia) abbiano trovato il modo di raffreddare i transistor di nuova generazione, quelli di nanotubi di carbonio, utilizzando il campo elettromagnetico che esiste tra queste nanostrutture e il supporto isolante di biossido di silicio (o silice).
Attualmente, un sistema formato da nanotubi di carbonio e da un substrato isolante ha una bassa conduttanza termica (cioè disperde poco calore), simile a quella del legno secco, in quanto i materiali non sono omogenei. Per aumentare la dispersione di calore, i ricercatori hanno posto i nanotubi a stretto contatto con il substrato polarizzato. In questo modo gli elettroni che percorrono i nanofili si disperdono e creano una superficie cosiddetta fonone-polaritone. In questa zona, appena sopra la superficie, si generano dei “tunnel di radiazione termica” che trasportano il calore dai nanotubi al substrato, più facile da raffreddare con le ventole. “Gli altri sistemi non riescono a dissipare il calore dall’interno dei nanotubi e dei nanofili”, sottolinea Rotkin su Nano Letters del 31 marzo: “Se si sollevano i nanotubi dal substrato, l’effetto cessa e il meccanismo di dissipazione del calore non si verifica”. (a.d.)
Riferimento: “An Essential Mechanism of Heat Dissipation in Carbon Nanotube Electronics” DOI: 10.1021/nl803835z