“Oggi sinonimo di Progresso è la conservazione delle risorse: il nuovo Mito è il Riciclo. Un ribaltamento di prospettiva epocale. Perché ogni tempo ha i suoi miti, perché anche I Temp(l)i cambiano”. Parole il maestro dell’arte povera Michelangelo Pistoletto, autore di due emblematiche istallazioni, “I Temp(l)i cambiano-Terzo Paradiso” e “Le sponde del Mediterraneo-Love Difference”, che lo scorso 15 ottobre sono entrate a far parte della collezione permanente del Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro.
Per Pistoletto l’arte ha il potere, e il dovere, di intervenire attivamente nella definizione di una nuova idea di progresso inteso come conservazione, di una nuova armonia tra etica ed ecologia che assicuri la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. I “I Temp(l)i cambiano-Terzo Paradiso” è una costruzione di oltre quattro metri d’altezza realizzata con oggetti di scarto: cestelli di lavatrici e serpentine di frigoriferi costituiscono il basamento e le colonne di un nuovo tempio, il tempio di un mondo che cambia, in cui il riciclo diventa una preziosa fonte di ricchezza. “Le sponde del Mediterraneo-Love Difference”, invece, è realizzata con 68 grandi pietre di colore grigio e blu che riproducono il bacino del Mediterraneo con i paesi che vi si affacciano e, nelle parole dello stesso artista, va intesa come “punto di partenza per una riflessione planetaria sulle differenze, un luogo da cui iniziare a comprendere ed amare le differenze”.
Le installazioni saranno inserite nel Parco Internazionale della Scultura, un progetto promosso nel 2005 dalla Provincia di Catanzaro e curato da Alberto Fiz, direttore artistico del Marca- Museo delle Arti di Catanzaro, accanto a opere di Stephan Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppenhiem, Mimmo Paladino e Marc Quinn.