Stamina, altro stop alle infusioni

Per qualcuno è un accanimento. Per altri è l’unico modo per impedire la prosecuzione di attività delittuose: la Procura di Torino, nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Guariniello su Stamina Foundation e il suo fondatore Davide Vannoni, ha disposto lo stop delle infusioni somministrate agli Spedali Civili da Marino Andolina e il sequestro delle cellule staminali conservate nei laboratori dell’ospedale.

“Sembra che ormai sia reato ottemperare alle sentenze dei tribunali”, ha commentato Andolina, vicepresidente di Stamina, riferendosi alla sentenza del tribunale de L’Aquila che aveva ordinato il via libera alla terapia per il caso di Noemi Sciarretta, la giovane malata che il 26 agosto avrebbe dovuto iniziare il trattamento. “Il rischio che Stamina non riprenda più le attività è molto alto”, gli fa eco Vannoni. “Non potendo più disporre di materiale da infondere non possiamo certo svaligiare la criobanca, ma credo che le famiglie non abbandoneranno la battaglia per la difesa dei loro diritti e questo mi fa ben sperare”.

“I presupposti e le finalità delle cause civili e del procedimento penale sono distinti e autonomi”, specifica però il gip Christillin, che ha emesso il provvedimento. “L’inchiesta penale si basa su accertamenti probatori approfonditi e valutazioni mediche. I giudici civili, invece, non sentenziano su riscontri scientifici, bensì sul diritto del paziente a scegliere una cura alternativa: ma non sanno, e non possono sapere, se la via scelta sia idonea o meno a guarirlo”. La Procura di Torino, in ogni caso, ha ordinato il sequestro delle attrezzature e delle cellule ma non la loro distruzione: il materiale è stato affidato al direttore degli Spedali Civili per garantirne la sopravvivenza. 

Sulla vicenda Stamina si è (nuovamente) espressa anche l’Agenzia Italiana del Farmaco, che in un comunicato ha fatto sapere di “aver ricevuto, anche per il tramite del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, diverse richieste da genitori di alcuni bambini in lista d’attesa [per le infusioni di Vannoni, nda] e di aver provveduto tempestivamente a coordinare le consulenze cliniche e scientifiche con esperti nazionali e internazionali sino a delle visite mediche che si sono regolarmente svolte nei mesi passati”. Nessun disinteresse da parte dell’agenzia, dunque, ma “piena disponibilità a supportare tutte le richieste di sperimentazioni cliniche eseguite in ottemperanza alle norme nazionali ed europee”. Sempre che sia questo il caso di Stamina.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here