J: per il momento si chiama così il sito di atterraggio del lander Philae, la navicella spaziale che il prossimo 12 novembre atterrerà sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nell’ambito della missione Rosetta. All’Agenzia spaziale europea (Esa) e agli altri partner della missione, però, quest’appellativo non piace: secondo loro serve infatti un nome memorabile, adatto a sottolineare l’importanza dell’evento. Per questo hanno deciso di chiedere l’aiuto di tutti gli appassionati, organizzando un concorso per scegliere il nome più adatto per il luogo dell’atterraggio.
La competizione è già iniziata lo scorso 16 ottobre, ma c’è tempo ancora fino alle 23:59 di mercoledì 22 per sperare di aggiudicarsi la vittoria. In palio c’è la possibilità di assistere allo sbarco dal Centro di controllo della missione a Darmstadt, in Germania. Una giuria composta da membri del Comitato Direttivo coinvolti nell’impresa annuncerà il vincitore il 3 novembre sulle pagine web dell’Agenzia spaziale tedesca (Dlr), francese (Cnes) e italiana (Asi), sul sito dell’Esa e sui social network.
Tutto quello che bisogna fare per partecipare al concorso è compilare un modulo d’iscrizione on-line (all’indirizzo http://sci.esa.int/rosetta-competition/) inserendo il nome scelto per il sito di atterraggio del lander (unica regola: non deve essere un nome di persona), la motivazione della scelta fatta spiegata in non più di 200 parole, la lingua in cui si presenta la proposta proposta, il proprio nome, l’indirizzo mail e il paese di residenza. All’indirizzo indicato, inoltre, è possibile consultare tutti i dettagli del concorso e i link per l’iscrizione dei siti delle altre agenzie spaziali (Dlr, Cnes, e Asi/Inaf).
In vista dell’atterraggio del lander Philae, Rosetta è giunta ormai molto vicino alla cometa, e nei prossimi mesi ne studirà le caratteristiche e i cambiamenti a cui sta andando incontro a causa della crescente intensità della radiazione del Sole. L’obiettivo specifico del lander di cui si compone la sonda sarà quello di scattare immagini della cometa e di perforarne la superficie per analizzarne la possibile composizione primordiale. In questo modo, gli scienziati dell’Agenzia spaziale sperano di riuscire a trarre importanti informazioni sulle origini dell’universo, e l’influenza che le comete potrebbero aver avuto sulla Terra.
Credits immagine: ESA/Rosetta/MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA