Il provvedimento ‘ammazza-blog‘ potrebbe essere varato il prossimo 6 luglio dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom). Alla vigilia della riunione AgCom, centinaia di blogger, giornalisti, politici e utenti del web si daranno appuntamento a Roma per partecipare alla Notte della rete (qui la pagina Facebook dell’evento), e far sentire il proprio dissenso nei confronti della manovra di censura.
Lo scorso dicembre l’Authority aveva proposto una bozza della delibera (668/2010), grazie alla quale assumerebbe il potere di cancellare e inibire i siti internet sospettati di violazione del diritto d’autore. Se nella riunione del 6 luglio la proposta dovesse essere recepita per intero dal direttivo, l’AgCom potrebbe censurare qualsiasi sito o blog che pubblichi immagini, video o testi protetti dal copyright. Il proprietario del dominio incriminato avrebbe solo 5 giorni di tempo per rimuovere il materiale contestato, pena l’interdizione o la cancellazione completa del proprio spazio dal web.
Grazie a questi poteri, l’AgCom si arrogherebbe il diritto di praticare l’attività di censura senza dover ricorrere alle tradizionali procedure d’appello in tribunale, come invece è previsto dalle linee guida italiane ed europee. Un’eventualità che ha scandalizzato non solo il popolo della rete, ma anche diversi esperti di diritto dell’informazione.
“L’Autorità del presidente Calabrò – ha spiegato Guido Scorza, avvocato e presidente dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione – si avvia dunque a trasformarsi, come già ipotizzato, in uno sceriffo dai modi piuttosto rudi, intenzionato a ‘fare giustizia’ (o quella che riterrà essere giustizia) secondo un codice di guerra da esso stesso elaborato, con il prezioso contributo della lobby dei titolari dei diritti, e attraverso procedimenti sommari che non terranno in nessun conto i diritti e le libertà fondamentali degli utenti della più grande piattaforma democratica che il mondo abbia mai conosciuto”.
Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni da parte dei membri dell’AgCom, la riunione del 6 luglio avrà l’unico scopo di valutare il testo della nuova delibera, senza che questa venga già approvata per direttissima. Potrebbe esserci ancora spazio per avviare le trattative e fare marcia indietro.
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