Famosi in tutto il mondo per l’ineguagliabile qualità del loro suono, i violini Stradivari, 650 in tutto, sono considerati da sempre un lusso per pochissimi musicisti esperti. Ma Steven Sirr, un radiologo del FirstLight Medical Systems del Minnesota, violinista dilettante, ha provato a cambiare le cose e, alla riunione annuale della Radiological Society of North America, ha presentato la sua riproduzione di “Betts”, lo Stradivari del 1704 conservato presso la Biblioteca del Congresso (Usa).
Lo straordinario risultato è il frutto di un lavoro cominciato da Sirr molti anni fa, quando, per curiosità, ha eseguito una TAC a un violino. Già allora il radiologo comprese l’efficacia di questa indagine nel rilevare i numerosi fattori responsabili del suono dello strumento. “Pensavo che il violino fosse solo un guscio di legno che circonda l’aria”, ha spiegato Sirr: “Ma mi sbagliavo. C’è molta anatomia al suo interno”.
Così, dopo aver condiviso queste prime immagini con John Weddle, un esperto liutaio, ha iniziato a effettuare una lunga serie di scansioni di oltre 100 violini e altri strumenti a corda. Per anni i due hanno studiato la loro conformazione, osservando come molti fattori, tra cui la qualità, la densità e lo spessore del legno, intervengano a definire un determinato suono. Infine, è stato il turno di “Betts”, il prezioso Stradivari di oltre trecento anni. Per Betts sono state eseguite circa 1000 tomografie computerizzate, quindi i dati ottenuti sono stati convertiti in formato digitale e inseriti in una macchina CNC (computer numerical control, un sistema che collega il computer a uno strumento di intaglio ad alta precisione). In questo modo, utilizzando legno di acero e abete, la macchina ha potuto incidere sagome fedelissime alle immagini. Infine, con l’aiuto di John Waddle e di un altro lituaio, Steve Rossow, i pezzi sono stati assemblati e verniciati.
Per i suoi creatori il clone di “Betts” potrebbe rappresentare una straordinaria occasione per tutti quei musicisti che non potranno mai suonare uno dei pregiatissimi originali. Inoltre, per i proprietari di un autentico violino Stradivari, l’indagine tomografica consentirebbe di stabilire con precisione l’identità dello strumento e di analizzarne dettagliatamente eventuali danni o riparazioni.
Credits immagine: Radiological Society of North America