Prendere 6.000 pagine di documenti gelosamente custoditi negli archivi di una biblioteca, digitalizzarli, tradurli e renderli disponibili sul web per raccontare una storia straordinaria. Ecco quello che ha deciso di fare l’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con un team di studiosi di Stanford. Attraverso la lettura delle numerose lettere, dissertazioni e manoscritti, custoditi fino ad oggi nella Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, questa iniziativa vuol far conoscere a un pubblico più vasto possibile la vita e il lavoro di un’importante scienziata italiana del XVIII secolo: Laura Bassi.
Nata nel 1711, Bassi fu studiosa di biologia, matematica, logica, filosofia, latino, greco e francese. Nel 1732 fu la seconda donna a laurearsi in Europa e, nel 1733, la prima a diventare docente universitaria, ottenendo la cattedra di biologia e fisica all’Università di Bologna. Madre di otto figli, moglie del medico e fisico Giuseppe Veratti, fu in contatto con i più importanti studiosi del suo tempo, da Volta a Voltaire, e considerata una figura di primo piano all’interno dell’Accademia delle scienze di Bologna. “La sua casa era conosciuta come un luogo in cui accadevano cose interessanti e inusuali”, ha dichiarato Andrew Herkovic, il direttore delle comunicazioni e sviluppo per le biblioteche di Stanford, che ha partecipato al progetto di digitalizzazione.
Tra i meriti della scienziata vi fu anche quello di aver contribuito a creare una rete di collaborazione tra scienziati e insegnanti di Italia, Francia e Inghilterra. “Laura Bassi è stata ampiamente ammirata come scienziata eccellente e considerata uno dei migliori insegnanti di fisica newtoniana della sua generazione”, ha detto Paula Findlen, professoressa di storia di Stanford e nota esperta di Bassi: “Ha ispirato alcuni dei più importanti scienziati di sesso maschile della generazione successiva, ed è un esempio di donna che ha saputo plasmare la natura della conoscenza in un’epoca in cui poche donne potevano immaginare tale ruolo”.
Entro l’anno, Stanford svilupperà un sito web in cui poter facilmente ricercare e scorrere i numerosi documenti, accompagnati da traduzione e spiegazione.
Credit per l’immagine: Wikimedia Commons
…scusate ma a me risulta che fosse un’altra:
http://it.wikipedia.org/wiki/Elena_Lucrezia_Cornaro
È vero che scrivete “seconda donna a laurearsi e la prima a diventare docente”, ma il titolo dell’articolo è semplicemente sbagliato.