Per trasformare un sito archeologico come tanti in una scoperta storica a volte basta poco: anche solo una manciata di chiodi. Purché siano i resti dei calzari di antichi legionari romani. Così l’archeologa Sabine Hornung, della Johann Gutenberg Universität, è riuscita a stabilire che quello nei dintorni della città di Hermeskeil è il più antico campo militare romano mai scoperto in Germania, risalente alla conquista della Gallia da parte di Cesare nel 50 avanti Cristo. I risultati sono stati pubblicati su Archäologisches Korrespondenzblatt.
Il sito – ampio circa 260mila metri quadrati – era conosciuto già dal XIX secolo, ma le sue origini erano rimaste a lungo controverse. “Alcuni resti del muro – ha raccontato Hornung – sono ancora conservati nella foresta, ma finora non era stato possibile provare che si trattasse di un campo militare romano, come archeologi e storici sospettavano da tempo”.
I lavori del team di Hornung sono cominciati nel marzo del 2010, ma una svolta è arrivata soltanto nell’estate dell’anno successivo, quando gli scavi hanno portato alla luce un percorso pavimentato in pietra, e al suo interno una serie di chiodi con un diametro grande fino a due centimetri e mezzo. Gli archeologi ipotizzano che questi pezzi di ferro – una sorta di tacchetti usati per rafforzare e proteggere le suole della calzature dei soldati – si siano allentati dai sandali, mentre i legionari attraversavano il sentiero per uscire dal campo.
A suggerire che il campo risalisse all’epoca della conquista della Gallia è stata sia la dimensione sia la forma dei tacchetti. Una teoria confermata da frammenti di terracotta scoperti in seguito, e datati con metodi scientifici. “Scoprire i resti di un campo militare di Cesare è un’esperienza unica, siamo stati incredibilmente fortunati ad averlo trovato”, ha coommentato Hornung, aggiungendo anche come il ritrovamento apra uno spiraglio su un periodo storico del quale esistono testimonianze limitate.
Riferimenti: Archäologisches Korrespondenzblatt
Credits immagine: Sabine Hornung, Arno Braun
L’interessante nota informativa contiene un errore, sicuramente di battitura (io ne “semino” putroppo tanti), che risalta in maniera vistosa e incide nella correttezza dell’informazione: << Il sito – ampio circa 260mila chilometri quadrati – >>. La stazione archeologica di cui si tratta verrebbe così ad essere estesa più di metà dell’intera Francia. Convine correggere l’errore materiale e indicarfe l’esatta estensione del sito.Domenico Cambareri
Corretto, grazie della segnalazione.