La sua foto e i suoi dati possono apparire sui monitor di tutto il mondo. Tramite Internet Paola Amendola mette a disposizione le sue capacità lavorative. Ha 25 anni e vive a Roma. Il suo curriculum (http://www.asphi.it/corsoaud/corso.htm) telematico è particolarmente ricco: è stata programmatrice Autocad, disegnatrice, scenografa, impaginatrice di testi. Una vita professionale intensa, nonostante una breve nota che figura tra i dati anagrafici. “Diagnosi invalidante: audiolesa”. Una diagnosi che non le impedisce però di offrire le sue competenze e la sua voglia di lavorare a chi frequenta la rete. Internet supera barriere e pregiudizi. E ha la capacità di abbattere l’isolamento dei disabili. T. V. Raman, un non vedente che lavora come programmatore presso la casa di software Adobe, scrive nella sua home page (http://www.cs.cornell.edu/Info/People/raman/raman.html) che “su Internet tutti hanno voce, anche il mio cane” e fa comparire la foto del suo labrador prima della propria. Come a dire che quando si comunica attraverso la rete l’ultima cosa a cui si pensa è l’aspetto della faccia o del corpo dell’interlocutore. Internet sta dunque riducendo le discriminazioni e l’isolamento di cui a lungo sono stati prigionieri i portatori di handicap. Ma sta anche moltiplicando le loro occasioni di lavoro. Il sito italiano dell’Asphi (Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, http://www.asphi.it) propone una serie di iniziative per agevolare i disabili nella ricerca di un lavoro. L’Asphi mette ha disposizione cinque tipi di corsi di formazione professionale, per persone con disabilità visive, uditive e motorie. I corsi sono strutturati in modo da adattarsi ai cambiamenti imposti dall’affermarsi delle nuove tecnologie. Lo scopo principale del sito è di integrare il disabile nel mondo del lavoro, offrendogli il maggior numero possibile di sbocchi professionali. Per questo l’Asphi mette in contatto le aziende con i propri allievi. Anche con quelli che non hanno la possibilità di spostarsi da casa ma che possono trasformare in ufficio una stanza e “telelavorare”. Già nel ‘94 l’Asphi aveva realizzato insieme a Telecom Italia un esperimento per inserire nel processo produttivo un programmatore affetto da disabilità motoria e con difficoltà di comunicazione verbale. Più di recente la compagnia telefonica italiana ha aderito al progetto pilota di telelavoro per disabili che vede la partecipazione di 6 nazioni europee: Italia, Irlanda, Finlandia, Grecia, Inghilterra, Scozia. Chi si occupa di handicap on-line non ha però come unico obiettivo il lavoro. C’è anche spazio per il tempo libero. In Italia esiste, per esempio, il sito dell’Enea (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente, http://andi.casaccia.enea.it) che suggerisce come rendere un’abitazione agibile per un disabile. Oppure fornisce informazioni utili a chi voglia muoversi in una città come Roma senza imbattersi nelle barriere architettoniche che spesso ostacolano l’accesso a monumenti, musei, ristoranti, alberghi. E per chi vuole viaggiare in Europa, il sito dell’Enea contiene un elenco di tutti gli alberghi del vecchio continente adatti ai disabili. Per partire basta poi contattare una delle agenzie (http://www.dts.org/agents.html) che organizzano viaggi su misura per portatori di handicap. Grazie alla rete neppure le vette innevate sono una meta irragiungibile. Anzi c’è persino chi incoraggia i non vedenti a dedicarsi agli sport invernali, come il gruppo Verbanese sciatori ciechi (http://www.verbania.alpcom.it/associaz/lions/sci.html). Chi agli sci preferisce la ginnastica può invece visitare il sito della Seat-A-Robics- “aerobica” per disabili (http://www.seat-a-robics.com). I più coraggiosi possono ambire a pilotare un aeroplano. L’International Wheelchair Aviators (http://www.dsg.cs.tcd.ie/~sloubtin/IWA.html) segnala una serie di scuole di aviazione per persone su sedia a rotelle. Lavoro e tempo libero soprattutto. Ma la rete è anche solidarietà. La Disability Association (http://dspace.dial.pipex.com/town/parade/ni30/cadastra.htm) ha come scopo quello di garantire il diritto degli handicappati a essere coinvolti nella pianificazione dei servizi che li riguardano. E navigando, chi deve assistere una persona disabile può anche trovare consigli medici per ogni tipo di problema, per esempio nel sito Our Kids (http://wonder.mit.edu/ok/). Se i consigli non bastano e serve un aiuto concreto ci si può rivolgere ai siti dei gruppi di volontariato (http://www.esrin.esa.it:8080/handy/om/cv/it_home.html).