Individuato il bersaglio da colpire per curare l’intolleranza al glutine: è una molecola, piccola ma indigesta, presente nella parte proteica dei cereali. Apparsa su Science, la notizia è frutto degli studi di Chaitan Khosla dell’Università di Stanford, che ha identificato la molecola tra le gliadine, proteine che formano il glutine. Il morbo celiaco, che affligge circa un individuo su 200 è una malattia autoimmune dovuta all’impossibilità di assimilare il glutine. I malati devono eliminare dalla dieta cereali e derivati di questi, cioè buona parte degli alimenti comuni. Nelle persone sane le gliadine sono rotte in pezzi più piccoli che poi sono quasi tutti assorbiti dall’intestino. Nei celiaci invece questi pezzi sono bloccati sulle pareti intestinali, dove innescano una reazione immunitaria contro l’organismo. Khosla e colleghi hanno esposto le gliadine a un processo di digestione in provetta. Dopo l’azione degli enzimi digestivi rimane solo la molecola incriminata. La stessa, provata sui topi, non è digerita. Di tutte le molecole che attivano la reazione immunitaria nei malati, questa è la più potente. Ora i ricercatori si muovono verso un possibile antidoto: hanno già individuato un enzima batterico in grado di distruggerla, ma la cura non è ancora pronta. (p.m.)