Proprio come per gli uragani e i terremoti, anche per gli eventi nucleari esiste una scala per misurarne la gravità. Anche se poco conosciuti al di fuori della “comunità nucleare”, esistono infatti sia un protocollo per la sicurezza, sia una scala internazionale degli eventi nucleari (Ines, International Nuclear Event Scale), entrambi stilati dalla International Atomic Energy Agency (Iaea) e riconosciuti dalla maggior parte dei paesi. All’incontro annuale dell’Health Physics Society, che si è tenuto il 9 luglio a Portland (Oregon, Usa), gli scienziati hanno descritto la graduazione e il modo in cui è stata ampliata per includere nuovi tipi di eventi.
Cynthia Jones, rappresentante Usa presso il Comitato di consulenza dell’Ines ed esperta della sicurezza presso la Nuclear Regulatory Commission (Nrc), ha revisionato i criteri di classificazione, includendo anche gli eventi relativi al trasporto dei materiali nucleari e all’esposizione alle radiazioni. Oltre 60 nazioni hanno già sottoscritto il nuovo rapporto della Iaea (“Updating the Iaea International Nuclear Event Scale Reporting System”).
La nuova scala ha sette gradini. Al primo livello sono collocati eventi definiti come anomalie, senza gravi conseguenze per le persone, mentre al secondo trovano posto gli incidenti in cui è superato il limite di esposizione alle radiazioni stabilito per i lavoratori. Il terzo grado è attribuito a incedenti più gravi, ma sempre circoscritti all’interno dei luoghi di lavoro, mentre il quarto riguarda eventi con conseguenze principalmente, ma non esclusivamente, locali. Il quinto grado si riferisce a eventi che coinvolgono territori più estesi, mentre il sesto e il settimo sono classificati come incidenti molto gravi, con conseguenze che coinvolgono più paesi. Per farsi un’idea, l’incidente della centrale di Three Mile Island (Pennsylvania) del 1979, considerato il più grave degli Stati Uniti, è classificato come quinto livello, mentre l’incidente di Chernobyl (Ucraina) del 1989 è classificato come settimo.
La scala e i manuali della Iaea sono consultabile on line sul sito Iaea News.
(t.m.)