Sarà il primo computer alimentato dai raggi infrarossi invece che dall’energia elettrica, un super-elaboratore in grado di funzionare a radiazioni terahertz (lontano infrarosso), l’unica frontiera oggi ancora inesplorata dello spettro elettromagnetico. Lo sta mettendo a punto un gruppo di scienziati dell’Università dello Utah e per essere ultimato richiederà una decina d’anni di lavoro. Al momento il gruppo di scienziati sta procedendo nella costruzione delle guide d’onda, gli appositi “canali” che serviranno a convogliare le radiazioni e a trasmetterle da un punto a un altro dell’hardware.
A segnare un deciso passo avanti nella ricerca, i buoni risultati ottenuti dall’utilizzo di speciali fogli di acciaio inossidabile perforati che si stanno rivelando in grado di condurre efficacemente le radiazioni terahertz (la porzione dello spettro elettromagnetico che si tra le microonde e gli infrarossi, e la cui lunghezza d’onda è compresa tra 1 millimetro e 100 micrometri). Come descritto nello studio di Ajay Nahata (che verrà pubblicato su Optics Express venerdì 18 aprile), questi fogli rappresenteranno “la matrice” su cui costruire i futuri circuiti del computer. Secondo le rilevazioni condotte finora, infatti, le serie di perforazioni – disposte a intervalli semi-regolari sul laminato – permetterebbero di mantenere il controllo sulle radiazioni, non facendole disperdere oltre la superficie del materiale. Resta ancora da trovare, però, il modo di guidare i raggi, facendoli curvare, scindere e ricongiungere successivamente.
Il possibile utilizzo di queste radiazioni fino ad oggi è sfuggito sia all’elettronica sia all’ottica. Secondo i ricercatori invece, riuscirne a disporre consentirà lo sviluppo di apparecchi velocissimi e dalle prestazioni straordinariamente efficienti, dai sensori utilizzabili nei controlli anti-terrorismo, ai computer di nuova generazione, al trasferimento dati via Internet. (l.s.)
