Gli studi condotti finora sui prodotti Ogm in commercio sono sufficienti per stabilire la loro sicurezza sulla salute umana e animale. Sono necessari maggiori sforzi, ovvero investimenti in Ricerca e Sviluppo per questo settore delle biotecnologie, che dovrebbe essere sostenuto a livello internazionale. Infine, è necessario creare un forum in cui chi investe e fa ricerca su Ogm (e derivati) possa incontrarsi e mettere a disposizione le proprie expertise, per prevedere i prossimi sviluppi e anticipare le necessità da un punto di vista scientifico e tecnico.
Questo, in estrema sintesi, quanto si afferma nel nuovo rapporto del Joint Research Centre della Commissione Europea, che ha sondato l’attuale stato delle conoscenze sulla sicurezza dei prodotti geneticamente modificati, come richiesto dal Parlamento Europeo.
Il rapporto include anche lo studio per lo sviluppo di un efficace strumento per individuare la presenza di organismi geneticamente modificati, che siano approvati o meno dalla Commissione Europea, e riporta l’opinione di esperti da un convegno internazionale sulla sicurezza dei prodotti Ogm che si è tenuto in Italia alla fine dello scorso anno.
Non si tratta di una posizione ufficiale: lo scopo del documento, si legge nel rapporto, è infatti solo quello di fare il punto della situazione (pur non rappresentando una completa revisione di tutte le informazioni disponibili) e di identificare una serie di questioni scientifiche relative alla salute e al consumo dei cibi geneticamente modificati. Tra i messaggi chiave è comunque in evidenza il fatto che nessun effetto sulla salute dei prodotti Ogm sottoposti al vaglio delle agenzie regolatorie è stato finora riscontrato. Ancora non si conoscono gli effetti sul lungo termine, come d’altro canto, non si conoscono quelli di nessun nuovo prodotto alimentare che etra in commercio.
Lo studio arriva a tre giorni di distanza dall’autorizzazione, da parte della Commissione Europea, all’importazione e alla trasformazione (anche se non alla coltivazione) della soia transgenica A2704-12 della Bayer, soprattutto per l’alimentazione animale. L’autorizzazione, che ha visto il voto contrario del nostro paese e che è stata accolta con molte riserve, sarà effettiva dal 2009. (t.m.)