Ispra: in città meno emissioni ma più rifiuti

Cento ettari di territorio al giorno trasformati in aree urbane e per di più in maniera frammentata, e rifiuti che nelle grandi città aumentano senza sosta: questi i principali dati del VII Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano dell’Ispra – presentato oggi nella sede di Roma. A questi aspetti negativi, però, si accompagnano anche alcune note positive, come la diminuzione del consumo di acqua e delle emissioni in atmosfera, forse anche grazie al calo del numero di automobili circolanti. Ma ecco nel dettaglio cosa emerge dall’analisi dei dati relativi ai 48 principali centri urbani della penisola.

Suolo
La valutazione dell’impermeabilizzazione e del consumo di suolo di 37 comuni (per 11 i dati sono risultati irreperibili) ha mostrato che l’espansione delle aree urbane procede inesorabile al ritmo di cento ettari al giorno. Secondo il rapporto, tra il 1999 e il 2006, ogni anno le città si sono mangiate territorio sufficiente a coprire tre volte l’estensione di Napoli. Fortunatamente all’espansione frammentata del suolo cittadino non si accompagna un calo nel “patrimonio verde” delle città, che tuttavia rimane molto basso: in più della metà delle città le aree verdi non superano il 5 per cento. Il massimo si raggiunge a Palermo con il 31,9 per cento. Podio anche per Ravenna (29,9 per cento) e Ancora (28,1 per cento), segue Roma con il 27,5 per cento.

Rifiuti
Al crescere delle città, prevedibilmente, corrisponde un aumento nella produzione dei rifiuti urbani, anche se questo dato è in diminuzione nel resto del paese: in media nelle 48 città considerata sono stati registrati 79 Kg/abitante di rifiuti in più rispetto alla media nazionale, pari a 541 kg/abitante per anno. La produzione è aumentata soprattutto a Campobasso, Modena e Forlì e Napoli. Tuttavia ci sono anche città in cui il rapporto evidenzia una diminuzione come Potenza, Terni e Catania. Per quanto riguarda la raccolta differenziata ci sono ancora margini di miglioramento, ma il trend è positivo: nel 2008, nelle città sono state differenziate 2,2 milioni di tonnellate di immondizia, pari quasi al 23 per cento della raccolta differenziata totale italiana. Bene Novara e Trento, male  Napoli, Catania, Palermo, Taranto, Siracusa, Messina e anche Roma.

Acqua
Rispetto al 2000, il consumo di acqua pro capite nelle grandi città scende del 11, 4 per cento. Soprattutto a Prato che si attesta su circa 46 m3/abitante, seguita da Sassari (46,8 m3) e Foggia (48,1 m3). Secondo il rapporto sarebbe migliorata in questi anni la pianificazione e la situazione delle reti di distribuzione (ancora però critica), con sprechi passati dal 31 al 29 per cento, ma anche la gestione delle acque reflue: ne vengono depurate il 90 per cento.  

Emissioni inquinanti in atmosfera e traffico
Calano le emissioni di particolato, ossido di azoto, composti organici volatili diversi dal metano, ossidi di zolfo, ammoniaca e benzene nell’atmosfera delle città italiane. Non però in quelle della pianura padana, dove sono stati superati i livelli consentiti di PM10, PM2,5, NO2 (biossido di azoto) e ozono. In diminuzione è anche il numero dei veicoli circolanti, nel periodo dal 2005 al 2009, nelle città del Centro e del Nord: Roma registra un –5,2 per cento, Venezia -3,5 per cento e Milano -2,9 per cento. Al Sud invece la situazione è opposta, e il numero delle automobili cresce quasi ovunque: si va dal +1,2 per cento di Cagliari al +5,9% di Catania. Eccezioni: Salerno, Pescara e Sassari. Inoltre, secondo il rapporto, sono in aumentano le auto con motore diesel, quelle con minori emissioni e quelle ad alta cilindrata, e cresce anche l’impiego dei mezzi di trasporto pubblici.

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