Una in meno rispetto a Pechino 2008 e quindi soltanto 26. Tante sono le medaglie che secondo uno studio della Tuck School of Business di Dartmouth (Usa) l’Italia si aggiudicherà alle prossime Olimpiadi di Londra (dal 27 luglio al 12 agosto). E di queste 26 solo 8 sarebbero di luccicante oro.
Non è la prima volta che i ricercatori dell’università americana si divertono in simili previsioni. Tutto è cominciato quando, dopo Atlanta 1996, Andrew Bernard, docente della Tuck, e Megan Busse dell’Università di Berkeley in California, hanno messo a punto un modello matematico basato su quattro fattori: popolazione, reddito pro capite, precedenti performance degli atleti e vantaggi derivati dall’ospitare i giochi, il cosiddetto “host effect“.
Da allora, per quattro olimpiadi consecutive, Bernard – che negli anni non olimpici si occupa di economia internazionale – e alcuni suoi studenti si sono divertiti a ricoprire il ruolo di veggenti (qui tutte le previsioni). Il primo anno – Sidney 2000 – è stato quello che ha dato loro più soddisfazione: hanno indovinato sia il numero di medaglie sia quello di ori degli Stati Uniti, il totale francese, e per poco non hanno fatto una doppietta anche per quanto riguarda l’Italia: era giusto il numero delle medaglie d’oro ma non quello totale (furono 34 invece di 35).
Meno bene sono andate invece le previsioni seguenti, soprattutto quelle di Atene 2004, dove nelle prime dieci posizioni del medagliere non c’è stato neanche un centro, anche se i numeri dati da Bernard si sono quasi sempre avvicinati a quelli reali.
Questa volta a fare i conti è stata Emily Williams, dottoranda in economia alla Tuck, ed ecco il suo pronostico: le prime cinque nazioni per numero totale di medaglie saranno Usa (103), Cina (94), Russia (67), Regno Unito (62) e Australia (47). Secondo i calcoli, l’Italia dovrebbe classificarsi nona nel medagliere generale davanti al Giappone ma dietro a Germania, Francia e Corea del Sud.
“Paesi come gli Stati Uniti e la Germania, con una grossa popolazione e un reddito pro capite elevato, vincono in media un numero più elevato di medaglie. Più una popolazione è numerosa, più aumentano le possibilità di avere atleti di talento potenzialmente vincitori di medaglie olimpiche. Allo stesso modo, più un paese è ricco e più potrà investire nelle risorse per preparare atleti di alto livello”, spiega Emily Williams. “La forza di uno di questi fattori può bilanciare le debolezze di un altro, la Cina per esempio, vince in media più medaglie della Francia perché la sua enorme popolazione rappresenta un fattore che predomina sul reddito medio pro capite, nettamente inferiore che in Francia”.
Riferimenti: Tuck School of Business