Dopo ebola, un fondo da 100 milioni contro nuove emergenze

L’epidemia di ebola in Africa occidentale è finalmente sotto controllo, da poco più di un mese, come aveva anche dichiarato il fondatore di Emergency, Gino Strada. Un’epidemia che ha causato la morte di oltre 11mila persone e il contagio di più di 26mila e che ha travolto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), più volte criticata per la lenta risposta data all’emergenza in Africa. Per evitare che la storia si ripeta e per assicurare competenza, tempestività e autonomia dell’Oms nel panorama della salute globale serve un cambiamento. Che parte dalla stessa organizzazione.

L’ebola ha cominciato a colpire in Guinea sin dal dicembre 2013, ma l’emergenza internazionale sanitaria non è stata dichiarata fino allo scorso agosto. Si è trattato, ha spiegato il direttore generale Margaret Chan, di qualcosa che ha richiesto misure e interventi come mai prima. Proprio per questo l’Oms chiede ora l’istituzione di un fondo di emergenza di 100 milioni di dollari per affrontare, in caso di crisi future, situazioni analoghe più velocemente e in modo più efficace.

“Non voglio vedere mai più questa organizzazione affrontare una situazione per cui non è preparata, organizzata, opportunamente finanziata, o amministrata” , ha detto Chan intervenendo alla riunione annuale dell’Oms a Ginevra, riferisce la Bbc, aggiungendo che i progetti sono quelli di attuare i cambiamenti di cui parla già entro la fine dell’anno (qui l’intero discorso di Chan). L’idea è implementare, insieme al fondo (finanziato da “contributi volontari flessibili”) un programma di intervento contro le emergenze sanitarie “unificato”, che comporti stretti legami con altre strutture di soccorso, aumento del personale qualificato reclutato e modelli di gestione più snelli per facilitare le risposte.

Rimanendo con lo sguardo al presente, l’ebola oggi è, come ribadito, sotto controllo in Africa occidentale: l’ultimo aggiornamento dell’Oms parla di 9 casi riportati fino al 10 maggio scorso, la più bassa conta settimanale dell’ultimo anno.

Per quanto riguarda l’Italia, dove pochi giorni fa era stato segnalato il secondo caso di ebola, il sesto bollettino rilasciato dallo Spallanzani fa sapere che il paziente ha avuto un modesto miglioramento, senza febbre e con modesti sintomi respiratori mentre a Sassari 17 persone (familiari e persone che hanno partecipato al trasporto e controllo dell’infermiere) sono ora in isolamento.

Via: Wired.it

Credits immagine: World Economic Forum/Flickr CC

 

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