Com’è il vento stellare di una pulsar

    Una pulsar che, orbitando intorno alla propria stella compagna, soffia via una parte del disco di gas che la avvolge. Questa la danza spaziale osservata dal telescopio spaziale Chandra che ha monitorato la scena catturando le sue immagini nello spettro dei raggi X. Una coreografia messa in scena nello Spazio dal sistema stellare doppio B1259 composto, appunto da una stella in dalla massa pari a circa 30 volte quella del nostro Sole e da una pulsar, una stella di neutroni, che è quanto rimane dell’esplosione di una supernova. Le energie in ballo sono enormi: i dati raccolti dal telescopio Chandra, accettati su Astrophysical Journal, hanno permesso di rilevare che i gas sono stati accelerati a circa 12.000 chilometri al secondo.

    La pulsar osservata in questo caso ha un periodo di rotazione di venti volte al secondo e percorre un’orbita ellittica intorno alla propria stella compagna. La combinazione tra la rapidissima rotazione e la forza del campo del campo magnetico genera un intensissimo vento stellare costituito da particelle ad alta energia che si allontanano dalla pulsar a velocità vicine a quella della luce. Anche la seconda ha un periodo di rotazione molto rapido, per essere una stella in sequenza principale. L’enorme forza centrifuga spinge via una parte dei gas che la costituiscono, creando un disco di materiale disperso nello spazio attraversato dalla pulsar ogni 41 mesi.

    “Questi due oggetti”, ha commentato George Pavlov della Penn State University e prima firma della ricerca, “ci hanno permesso di essere testimoni di un fenomeno particolare. Abbiamo avuto la prova fotografica di quanto potente possa essere il vento stellare di una pulsar”. Questo osservato è uno dei fenomeni più violenti che possano accadere nello Spazio. Una versione su scala sensibilmente maggiore di quanto sperimentiamo sulla Terra con le espulsioni di massa coronale create dal Sole.

    C’è qualche rischio per il nostro pianeta? Secondo i ricercatori le possibilità sono trascurabili. Il sistema stellare si trova a 7.500 anni luce da noi. Chandra ha valutato che il materiale sparato nello Spazio si muove a circa il 15 per cento della velocità della luce. Anche ammesso, quindi, che la Terra si finita precisamente sulla sua rotta, per arrivare da noi sarebbero comunque necessari almeno 50.000 anni.

    Riferimenti: Astrophysical Journal http://arxiv.org/abs/1505.07155; Nasa

    Credits immagine: NASA/CXC/PSU/G.Pavlov et al

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