Allergici? Tutta colpa dei Neanderthal

    Starnuti, prurito, occhi gonfi e allergie. È l’eredità lasciataci dall’uomo di Neanderthal prima di scomparire, migliaia di anni fa, quando ha incontrato Homo sapiens. Tutta colpa di tre geni che avrebbero aumentato la nostra capacità di contrastare le infezioni, ma che ci avrebbero anche reso più sensibili e predisposti alle allergie. La scoperta arriva da due studi indipendenti pubblicati sull’American Journal of Human Genetics, uno dell’Institut Pasteur e del Cnrs (Centre National de la Recherche Scientifique) di Parigi, l’altro del Max Planck Institute.

    I geni galeotti sarebbero implicati nell’espressione dei recettori di tipo Toll (TLR), in particolare di TLR1, TLR6, e TLR10. Si tratta di una classe di recettori coinvolti nella difesa immunitaria, in grado di riconoscere strutture tipiche di patogeni e microbi, e di attivare risposte anti-infiammatorie e anti-microbiche. Secondo lo studio, li avremmo ereditati sia da Neanderthal che dall’Uomo di Denisova. Ma a quanto pare non sono gli unici geni che abbiamo in comune: con loro condividiamo fino al 6% del nostro genoma attuale. Probabilmente, quindi, questi recettori conferivano un vantaggio evolutivo potenziando il sistema immunitario e garantendo una maggiore reattività ai patogeni. Ma questa maggiore aggressività contro le infezioni potrebbe aver reso il nostro sistema immunitario eccessivamente sensibile, aumentando così la predisposizione dell’uomo moderno alle allergie.

    “I risultati mostrano come siano avvenuti importanti eventi di introgressione [particolare scambio di geni tra le specie] nell’evoluzione dell’immunità innata negli esseri umani” ha spiegato Lluis Quintana-Murci, a capo del gruppo di ricercatori dell’Institut Pasteur e del Cnrs (Centre National de la Recherche Scientifique) di Parigi. Il team guidato dal genetista Quintana-Murci ha analizzato il Dna dei partecipanti al Progetto 1000 genomi, da poco concluso, comparandolo con antichi genomi umani. In particolare, gli studiosi si sono concentrati su 1.500 geni del sistema immunitario e hanno scoperto che la maggior parte delle variazioni genetiche si sono verificate negli ultimi 6.000-13.000 anni, quando gli esseri umani hanno modificato il loro stile di vita, da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori. Ma la sorpresa più grande “è stata scoprire che il cluster TLR 1-6-10 è tra i geni di Neanderthal più antichi, ancestrali sia per gli europei che per gli asiatici” ha spiegato Quintana-Murci.

    I ricercatori dell’Istituto di Antropologia evoluzionistica del Max Planck di Lipsia, in Germania, guidati da Janet Kelso sono giunti alla stessa conclusione, senza però studiare il sistema immunitario. Cercavano, infatti, tratti genetici comuni tra Neanderthal, Denisova e Homo sapiens. E hanno scoperto che due di queste varianti genetiche TRL le abbiamo ereditate da Neandertal: una più comune è stata ritrovata in tutti i soggetti, tranne negli africani, l’altra solo negli asiatici. Mentre la terza, molto più rara, deriva dall’Uomo di Denisova ed è presente solo in alcuni asiatici.

    Quindi gli esseri umani moderni avrebbero ereditato i tre geni in tre momenti differenti, a seconda di dove e quando, si sono incontrate le diverse specie di Homo. “Gli uomini di Neanderthal vissero in Europa e in Asia Occidentale per circa 200.000 anni prima dell’arrivo dei sapiens” ha spiegato Kelso. “Erano probabilmente ben adattati al clima, a metabolizzare prodotti alimentari e a combattere gli agenti patogeni. Dall’incrocio con questi umani arcaici, noi esseri umani moderni abbiamo ricevuto in eredità questi adattamenti vantaggiosi” per il sistema immunitario, ma che ci hanno anche reso più predisposti alle allergie.

    Riferimenti: The American Journal of Human Genetics DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.ajhg.2015.11.014;
    DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.ajhg.2015.11.015
    Credits immagine: hairymuseummatt/Flickr

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