Dovevano essere 90 giorni, ma Opportunity continua ostinatamente a esplorare la superficie di Marte, e ad accumulare record. Lo scorso lunedì, il rover della Nasa ha celebrato infatti il suo dodicesimo compleanno sul suolo marziano, proseguendo l’esplorazione del cratere Endevour, più precisamente la Marathon Valley, dove lo scorso anno Opportunity ha completato la prima maratona marziana della storia. Eppure la missione ufficiale del rover, atterrato sul pianeta rosso il 25 gennaio del 2004, sarebbe dovuta durare solo 90 giorni. Come ha fatto dunque a superare di 12 anni la data di scadenza? Fortuna, spiegano dalla Nasa, e un bel po’ di duro lavoro.
La missione di Opportunity, e del rover gemello Spirit atterrato a poche settimane di distanza, era quello di individuare tracce della presenza di acqua su Marte. Nei piani della Nasa, le due sonde avrebbero esplorato e analizzato la superficie per 90 giorni, trascorsi i quali i loro pannelli solari sarebbero stato irrimediabilmente coperti dall’onnipresente polvere marziana, e gli apparecchi si sarebbero quindi spente.
In soccorso dei rover però è arrivato un fenomeno meteo inatteso: i dust devil, trombe d’aria estremamente localizzate che di tanto in tanto colpiscono la superficie del pianeta. Uniti all’azione dei forti venti marziani, i dust devil hanno pulito periodicamente i pannelli solari delle sonde, quel tanto che basta per continuare ad ottenere un po’ di energia dal debole sole marziano (che ha solo il 50% della potenza di quello che arriva qui sulla Terra).
Nel frattempo, i tecnici della Nasa hanno sviluppato nuovi upgrade per il software della sonda, che hanno permesso di operare con livelli energetici molto inferiori a quelli previsti inizialmente. In questo modo, dai pochi mesi della missione originale, il viaggio di Opportunity ha potuto proseguire per più di un decennio. Grazie al suo incessante lavoro, gli scienziati hanno potuto raccogliere preziose informazioni sull’atmosfera di Marte, effettuare osservazioni astronomiche dalla superficie del pianeta, e soprattutto, confermare che nel passato sul pianeta sono esistite grandi quantità di acqua liquida.
Nonostante i tanti successi, alla Nasa c’è anche chi pensa che sia arrivato il momento di concedere ad Opportunity un meritato riposo. Operare il rover costa all’agenzia americana circa 14 milioni di dollari ogni anno, e dopo oltre un decennio sul pianeta, diversi strumenti di Opportunity hanno ormai smesso di funzionare correttamente. Almeno per ora, però, la missione va avanti.
Grazie ad un inverno particolarmente luminoso, almeno per gli standard di Marte, negli ultimi mesi il rover ha potuto operare a piena potenza, utilizzando i suoi strumenti per trivellare e analizzare alcuni importanti campioni di roccia individuati ai margini della Marathon Valley. “Attualmente abbiamo ottimi livelli di energia – spiega John Callas, direttore dei programmi di esplorazione di Marte della Nasa – ci prepariamo a completare il nostro lavoro nellaMarathon Valley entro l’anno, per proseguire ancora il viaggio di Opportunity”.
Via Wired.it
Credits immagine: NASA/JPL images