Meningite, Toscana: 16 casi dall’inizio dell’anno. Un’emergenza sanitaria reale, che l’Istituto Superiore di Sanità e la regione stessa stanno affrontando, con il coinvolgimento di esperti del settore e campagne vaccinali straordinarie. Spesso ritenuta una malattia dei bambini e degli adolescenti, in Toscana la meningite mostra invece un’epidemiologia inattesa, colpendo soprattutto adulti. Ne abbiamo parlato con Elisabetta Franco, direttrice della Scuola di specializzazione di malattie infettive e medicina preventiva dell’Università di Roma Tor Vergata, alla vigilia del World Meningitis Day 2016, il prossimo 24 aprile.
È giusto parlare di epidemia di meningite in Toscana?
“Per epidemia intendiamo un numero di casi superiore all’atteso: in questo momento, dunque, c’è un’emergenza da meningococco C in questa regione perché dall’inizio dell’anno a oggi sono già una quindicina le persone colpite, molte più di quelle attese. In passato infatti erano stati registrati solo pochi episodi, nell’ordine di tre o cinque ogni anno. Ma ciò che preoccupa di più è lo spostamento della fascia d’età. Fino a qualche anno fa il meningococco C colpiva gli adolescenti e i giovani adulti, con rari casi nei bambini. Oggi sono vittime anche e soprattutto gli individui con età superiore ai quarantacinque anni, che in genere non sono il target del meningococco”.
Ci sono casi di meningite tra i vaccinati? A chi è destinata la copertura vaccinale?
“A parte rari casi, i vaccinati non hanno contratto la malattia e questo è un dato considerevole perché sottolinea l’importanza della prevenzione e l’utilità della vaccinazione. La Toscana ha sempre attuato una copertura vaccinale estensiva, e attualmente offre la vaccinazione gratuita fino a quarantacinque anni, mentre per gli individui di età superiore è previsto un prezzo agevolato. Non parliamo soltanto del vaccino diretto al ceppo C, perché è stato somministrato anche un vaccino contro il ceppo B destinato ai bambini. Tuttavia l’emergenza è legata al meningococco C, ma le cause che hanno portato alla sua diffusione nella regione Toscana non sono ancora note”.
Qual è la strategia preventiva ufficiale del Ministero della Salute?
“È stata istituita una task force dell’Istituto Superiore di Sanità insieme alle autorità regionali della Toscana per studiare il fenomeno dal punto di vista epidemiologico. Dobbiamo infatti capire perché proprio qui, nella regione che ha vaccinato di più, si sia verificato questo fenomeno: in Inghilterra, dove pure è stata vaccinata tutta la popolazione fino al giovane adulto, non si registra alcuna impennata dei casi di meningite. Nel nostro caso, un’ipotesi è che la campagna di vaccinazione adottata possa aver modificato qualcosa nella diffusione dei meningococchi, colonizzando persone di età superiore. Possiamo insomma ipotizzare un cambiamento nell’ecologia della malattia, ma non si conoscono ancora bene le cause e sarà compito delle autorità sanitarie approfondire”.
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