Gli scarabei stercorari sono insetti che si nutrono di escrementi, principalmente di mammiferi. Per questo, e sulla base delle informazioni fornite dai fossili, finora si pensava che questi animali si fossero evoluti e diversificati insieme ai mammiferi. Ma è stato davvero così? Uno studio, pubblicato su Plos One, sposta indietro nel tempo l’apparizione degli stercorari, collocandola ad almeno 115 milioni di anni fa, ovvero nell’epoca dei dinosauri. Un dato non casuale: per i ricercatori, infatti, gli stercorari si sarebbero evoluti per sfruttare gli escrementi di questi grandi rettili.
Per lo studio, i ricercatori hanno usato il Dna di 450 specie di scarabei, in parte estratti da insetti conservati nella collezione nazionale australiana ed in parte pubblicati su lavori precedenti. Il campione non comprendeva solamente gli stercorari, ma anche altri gruppi di scarabei, tra cui i vari erbivori. Analizzando il Dna di questi scarabei, i ricercatori sono riusciti a collocare l’apparizione degli stercorari tra 130 e 115 milioni di anni fa, circa 30 milioni di anni prima di quanto finora creduto. Cosa succedeva al tempo? Siamo nel Cretaceo, i dinosauri sono gli animali terrestri dominanti e, verosimilmente, i primi stercorari si sono evoluti proprio per sfruttare i loro escrementi. A suggerirlo sarebbero anche i coproliti di dinosauro, escrementi fossili in cui sono presenti dei tunnel simili a quelli scavati dagli stercorari. I mammiferi invece, all’epoca, erano solo all’inizio della loro storia e presenti solo in piccole specie, e i loro escrementi sarebbero stati poco nutrienti e non appetibili per gli stercorari.
Ma perché proprio 130 milioni di anni fa? La data non coincide solo con la presenza sulla Terra dei Dinosauri, ma anche con l’avvento e la diversificazione delle angiosperme, le piante con fiori. I ricercatori hanno notato come l’evoluzione di molti gruppi di scarabei infatti segue la nascita delle angiosperme e se il perché potrà sembrare evidente negli scarabei erbivori un legame esiste anche per gli stercorari. “L’inclusione delle angiosperme nella dieta dei dinosauri ha reso i loro escrementi più nutrienti e meno ricchi di fibre, quindi più adatti agli stercorari” ha affermato Nicole Gunter, coordinatrice dello studio: “Si tratta dell’evidenza di un’influenza indiretta delle angiosperme sull’evoluzione di un gruppo animale”.
Da ultimo però, verrebbe da chiedersi: ma se gli stercorari erano così legati ai dinosauri, cosa è successo loro quando questi si sono estinti? Molti gruppi di stercorari sono scomparsi nello stesso periodo, circa 65 milioni di anni fa, affermano i ricercatori mentre a sopravvivere sono state quelle specie che hanno saputo adattare la propria dieta al gruppo destinato a dominare l’era seguente: i mammiferi.
Riferimenti: Plos One Doi: 10.1371/journal.pone.0153570