I Bajau sono un gruppo etnico dell’Asia sud-orientale che ha avuto origine nella parte meridionale delle Filippine e che conduce uno stile di vita perlopiù nomade, trascorrendo la maggior parte delle loro vite navigando e pescando pesce e frutti di mare. In particolare, i Bajau sono particolarmente noti per le loro straordinarie abilità nell’immersione in apnea: sono infatti in grado di immergersi a profondità che raggiungono i 70 metri con niente altro che un paio di occhialetti di legno e un set di pesi. Secondo uno studio pubblicato su Cell, queste abilità sarebbero rese possibili dal fatto che i Bajau si sono evoluti con una milza inusualmente grande proprio per perfezionare questa tecnica, un raro esempio di selezione naturale negli esseri umani moderni.
“Gli esseri umani sono una specie particolarmente flessibile,” ha spiegato Melissa Ilardo, autrice principale della ricerca, “Possiamo adattarci a diversi ambienti estremi semplicemente cambiando il nostro stile di vita o il nostro comportamento, quindi non era detto che avremmo trovato una giustificazione genetica per questa abilità. Ma ci siamo accorti che questo poteva essere così quando abbiamo notato che sia i Bajau che si immergono che quelli che non si immergono hanno milze più grandi in confronto, ad esempio, ai Saluan, una popolazione che vive nelle vicinanze ma non pratica l’immersione in apnea.”
Ma in che modo la dimensione della milza influenza l’abilità di nuotare in apnea? Bisogna tenere in considerazione il ruolo giocato da questo organo quando ci troviamo sott’acqua e stiamo trattenendo il fiato: in queste condizioni infatti il nostro battito cardiaco diminuisce e i vasi sanguigni in gambe e braccia si comprimono. Di contro, la milza reagisce contraendosi, rilasciando globuli rossi ossigenati e ri-distribuendo l’ossigeno nel flusso sanguigno. Di conseguenza avere una milza più grande vuol dire che più ossigeno viene rilasciato nel nostro corpo e questo permette di rimanere sott’acqua più a lungo (animali come le foche, ad esempio, hanno milze grandi che gli permettono di rimanere immerse per lunghi periodi di tempo).
Secondo i ricercatori, la causa di questa differenza di dimensioni va cercata nel DNA dei Bajau. Quando gli scienziati hanno analizzato il loro genoma essi hanno individuato 25 aree molto diverse da quelle delle due popolazioni usate come confronto, i Saluan e gli Han. In particolare, una parte del gene PDE10A sembrava essere correlato alle maggiori dimensione della loro milza, anche dopo aver tenuto in considerazione fattori quali età, sesso ed altezza (nei topi, PDE10A è responsabile del regolamento di un ormone della tiroide che controlla la dimensione della milza).
“Le possibilità di trovare le prove di una selezione naturale specifica a una popolazione erano davvero basse,” ha concluso Ilardo, “Questa scoperta apre così tante, nuove possibilità”. Secondo i ricercatori, infatti, i risultati ottenuti possono essere utilizzati per capire meglio come il corpo umano reagisce ad una mancanza di ossigeno, un fattore importante in una miriade di contesti medici, come ad esempio in alcune malattie dell’apparato respiratorio o durante operazioni chirurgiche.
Riferimenti: Cell